Sportivamente, i Red Devils hanno beneficiato di un pareggio estremamente fattibile nelle qualificazioni ai Mondiali. La qualificazione è quindi una necessità assoluta, ma anche la Nazionale ha bisogno di una mentalità diversa prima del Mondiale.
L’analista Marc Degryse ritiene che dobbiamo ispirarci all’esempio del Club Brugge. Il Belgio è stato per anni in testa alla classifica FIFA e ha vinto la medaglia di bronzo ai Mondiali del 2018, ma quello è stato l’ultimo grande momento.
All’Europeo successivo i Devils caddero ai quarti di finale e il Mondiale 2022 si trasformò addirittura in un vero disastro. Dopo questo torneo in Qatar sono stati fatti molti cambiamenti.
Diversi giocatori hanno abbandonato la selezione ed è stato reclutato un nuovo allenatore nella persona di Domenico Tedesco. Quest’ultimo ha portato per primo una boccata d’aria fresca tanto necessaria. Ma alla fine non ha contribuito molto.
Il Campionato Europeo della scorsa estate si è concluso con un’ulteriore delusione, e l’ultima stagione della Nations League è stata ancora più deludente.
Uno stato d’animo simile a quello del Club Brugge
È quindi probabile che Tedesco verrà presto ringraziato per i servizi resi. Ma per tornare ai livelli del passato non basterà un cambio di allenatore della Nazionale. L’intera nazionale e, per estensione, anche l’intera Unione belga, necessitano quindi di un atteggiamento diverso. Niente più mentalità vincente.
Degryse conta soprattutto sul nuovo direttore sportivo Vincent Mannaert. “All’epoca riuscì a imporre questa mentalità anche al Club Brugge e il Blauw e lo Zwart ne raccolsero i frutti, sia dal punto di vista sportivo che finanziario. Il Belgio deve acquisire questa mentalità. Tocca a Vincent Mannaert stabilirla a Tubize”, riferisce Het Laatste Novità.
I fuoriclasse del Bruges in selezione
L’analista va ancora oltre. Secondo lui anche i giocatori del Club Brugge meritano di avere più possibilità con la Nazionale dopo le buone prestazioni delle ultime settimane.
“Mignolet, Seys, De Cuyper, Mechele e Vanaken vanno considerati se li vedi fare bene in Champions League. Non dobbiamo preoccuparci di chi saranno i Red Devils tra due, tre o quattro anni. Ciò che conta è il momento presente”, ha detto Degryse.
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