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Nessuna sanzione contro Guehi dopo il suo messaggio religioso sulla fascia arcobaleno

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Sabato, contro il Newcastle (1-1), Marc Guehi indossava la fascia ma su di essa aveva scritto il messaggio “Io amo Gesù”, gesto ampiamente interpretato come un segno di sfida contro questa campagna contro l’omofobia. Martedì, a Ipswich (vittoria per 1-0), lo ha fatto di nuovo, questa volta con la scritta “Gesù ti ama”.

Secondo i media britannici, la Premier League gli ha ricordato che stava vietando i messaggi religiosi. Ma non avvierà un procedimento disciplinare nei confronti del difensore della nazionale inglese che in passato ha parlato pubblicamente della sua fede cristiana.

Le fasce arcobaleno sono state distribuite ai capitani della Premier League durante le ultime due giornate di campionato, nell’ambito della campagna Rainbow Laces contro l’omofobia nello sport. L’allenatore di Marc Guehi a Palazzo di CristalloOliver Glasner, ha difeso il suo giocatore: “Tutti sono a favore dell’integrazione e contro le discriminazioni, e questo vale anche per Marc.” “Lui ha la sua opinione e noi accettiamo e rispettiamo tutte le opinioni“ha detto.

Nel quotidiano britannico Daily Mail, il padre del giocatore, John Guehi, pastore, si è offeso per la controversia e ha difeso il figlio: “Ha offeso qualcuno? Non credo. Credo che nella Bibbia sia scritto ‘Gesù ama tutti’.”

Da parte sua, il club del Manchester United ha dovuto difendere la sua decisione di non far indossare ai suoi giocatori una giacca da supporto durante la campagna, che i giocatori avrebbero dovuto indossare prima del calcio d’inizio. Secondo il club, si trattava di non mettere in pericolo il suo difensore marocchino Noussair Mazraoui, unico giocatore della rosa a rifiutarsi di indossarlo.

“Siamo fermamente impegnati a difendere i principi di diversità e inclusione”, ha assicurato in un comunicato stampa il Manchester United, il cui capitano Bruno Fernandes indossava la fascia arcobaleno. Ma ““I giocatori hanno il diritto di difendere le proprie opinioni individuali, in particolare in relazione alla propria fede, e queste a volte possono differire dalla posizione del club”.

L’Associazione dei tifosi LGBT del Manchester United si è detta “delusa” dalla decisione del club, ma ha detto che “rispetta il diritto di Mazraoui” di avere le proprie opinioni. La campagna della Premier League è organizzata in collaborazione con l’associazione Stonewall, che lotta contro la discriminazione delle persone LGBT+, la quale ha sottolineato che “spetta a ciascuno scegliere se vuole mostrare il proprio sostegno all’inclusione delle persone LGBT nello sport e come farlo”. voleva farlo.

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