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Grandi preoccupazioni per il Vendée Globe

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Mentre il capo della flotta si prepara ad affrontare una prima grande depressione nell'Oceano Indiano, altri si preparano a superare il Capo di Buona Speranza. Non senza ansia.

Le cose si stanno sistemando alla testa del Vendée Globe. Se Charlie Dalin occupa ancora la testa della classifica con sole 32 miglia di vantaggio su Sébastien Simon, Yoann Richomme, ancora terzo, ha abbandonato ed è ora più di 180 miglia dietro. E dietro di loro i distacchi si sono ampliati ulteriormente visto che Thomas Ruyant, ai piedi del podio, è a 410 miglia di distanza, mentre Nicolas Lunven, che completa la Top 5, è a 580 miglia di distanza…

Questi divari crescenti sono la conseguenza delle opzioni tattiche adottate dalle diverse imbarcazioni mentre si avvicinano ad una grande depressione meridionale, la prima per la flotta Vendée Globe. Si prevedono quindi venti forti con raffiche superiori a 100 km/h e depressioni di sei-sette metri. Abbastanza per invitare alcuni alla prudenza e quindi a privilegiare un'opzione più lunga a nord mentre quelli in testa intendevano percorrere la strada più breve verso sud.

“Ciò che mi spaventa è…”

Dietro, altri si preparano solo ad attraversare il Capo di Buona Speranza ed entrare nell'Oceano Indiano. E la preoccupazione è d'obbligo. È il caso di Violette Dorange, la più giovane in gara, attualmente 26ennee del Globo della Vandea. “In questi ultimi giorni ho avuto un po’ di stress. Ho conosciuto concorrenti con cui ho parlato parecchio in VHF e condividiamo la stessa preoccupazione: passare il Capo di Buona Speranza sembra davvero complicato”ha detto.

“Ci troveremo nel bel mezzo di una grande tempesta da 30 nodi (56 km/h) con raffiche fino a 40-45-50 nodi (74-83-93 km/h). Ma quello che mi spaventa di più sono le onde, ha continuato. Possiamo aspettarci 7m di onde che si infrangono perché questa è una zona dove ci sarà una corrente contraria al vento e l'innalzamento del fondale alza il mare. Ho un po' paura di non riuscire a controllare la mia barca e in questa parte del mare mondo, è impossibile rifugiarsi”.

E lo skipper ha aggiunto: “Il mio obiettivo sarà superare questo traguardo il più velocemente possibile senza rompere la barca ed evitando il più possibile il pericolo. »

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