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Come Walid Regragui ha aiutato Eliesse Ben Seghir a scegliere il Marocco

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Il sogno di Eliesse Ben Seghir è vincere la Champions League con il Monaco, o il titolo della Ligue 1. “Sono titoli che fanno sognare”, ha dichiarato in un’intervista a Téléfoot TF1. Il Pallone d’Oro, lo sogna anche lui. “Credo che sia un sogno che tutti hanno in mente. Alcuni hanno paura di dirlo, o paura di pensarci, io no”, ha assicurato. Il giovane attaccante degli Atlas Lions afferma anche di sognare di vincere “più trofei collettivi come una Coppa d’Africa con il (suo) Paese o una Coppa del Mondo”.

Ben Seghir è tornato sulla sua scelta di difendere i colori della bandiera marocchina a scapito della Francia dove ha giocato in squadra in tutte le categorie giovanili. “Quando ti chiama la squadra A del Marocco, soprattutto l’allenatore che ti chiama più volte per parlarti della selezione, per spiegarti come sta andando, per me è stata una scelta ovvia”, ha spiegato. Per il giovane giocatore di 19 anni, indossare la maglia verderossa è anche un modo per rendere omaggio al padre defunto. “Ci penso continuamente ogni volta che indosso la maglia”, ha aggiunto.

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Giocatore pieno di talento, Ben Seghir manda nel panico i contropiedi. In questa stagione ha già segnato sei gol e fornito quattro assist. “Sono un giocatore a cui piace dare piacere, a cui piace dribblare, a cui piace dare passaggi, a cui piace segnare gol e a cui piace anche far giocare i miei amici”, si è descritto. Il monegasco afferma di essere appassionato di calcio: “Per me resta una passione, anche se è il mio lavoro. Diventare professionista era un sogno da bambino e oggi ci sono riuscito. Ne sono molto orgoglioso e molto felice”.

Il giocatore marocchino ha anche rivelato di essere “sul punto” di firmare per l’Olympique Marsiglia ma che alla fine ha preferito approdare all’ASM. “Quando il Monaco ti chiama è difficile rifiutare”, ha spiegato. Ma non ha fatto questa scelta da solo. Anche la sua famiglia ha avuto “un grande impatto su questa scelta”, ha aggiunto, sottolineando che “oggi non si pente”.

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