I 193 passeggeri di un volo tra Manchester (Regno Unito) e Kos (Grecia) hanno sfiorato la catastrofe il 17 ottobre 2023. Sono le conclusioni di un rapporto d’indagine recentemente pubblicato dall’Air Accidents Investigation Branch (AAIB) e trasmesso dal nostro colleghi di CNN Venerdì 29 novembre 2024.
Nessun ferito
In quel momento, il Boeing 737-8K5 della Tui Airways aveva fatto virata nel cielo dopo un “errore di pressurizzazione”. L’incidente non ha provocato feriti ma avrebbe potuto essere diversamente: le autorità competenti hanno infatti accertato che i passeggeri erano stati loro “esposto al rischio di ipossia”cioè una riduzione dell’ossigeno disponibile nel sangue.
Ma cosa è successo esattamente? Secondo il rapporto, gli interruttori dell’aria di spurgo (responsabili della regolazione della pressione all’interno dell’aereo) sarebbero stati disattivati durante i lavori di manutenzione effettuati prima del decollo sul sistema di climatizzazione dell’aereo. Un errore che, come sottolineano i nostri colleghi, non è stato rilevato né dall’equipaggio né dai piloti.
Un errore passato inosservato
Interrogato dagli investigatori, uno degli ingegneri che hanno effettuato questo lavoro di manutenzione ha semplicemente affermato che secondo lui gli interruttori erano stati “ritornati alla loro posizione originale” una volta effettuati i controlli. Anche uno di questi colleghi non si è accorto di essere in posizione off.
Solo a metà volo i piloti si sono resi conto di cosa stava succedendo. Hanno quindi riacceso immediatamente gli interruttori senza intraprendere ulteriori azioni. Tuttavia, secondo l’AAIB, il manuale di reazione rapida (QRH) specificava chiaramente che in tal caso sarebbe stato meglio invitare i passeggeri a indossare una maschera di ossigeno per evitare qualsiasi pericolo. Una misura che i piloti avrebbero descritto come “sproporzionato”.
Ritorno a Manchester
Tuttavia, il rapporto lo specifica “Indossare le maschere di ossigeno come misura immediata avrebbe dato a entrambi i piloti una protezione immediata contro qualsiasi rischio di ipossia e avrebbe permesso loro di chiarire la situazione eliminando il rischio più elevato.”
Secondo l’indagine, l’aereo ha continuato a guadagnare gradualmente quota dopo aver riacceso gli interruttori. Fu solo dopo 43 minuti di riflessione che i piloti decisero di tornare indietro a Manchester. I nostri colleghi sottolineano che l’ipossia cerebrale può verificarsi in quattro casi: se l’aereo raggiunge una quota troppo elevata, se si verifica una perdita di pressione nella cabina come è avvenuto in questo caso ma anche nel caso di avvelenamento da monossido di carbonio o fumo massiccio inalazione durante un incendio. Questa forma di ipossia può in particolare portare a danni neurologici irreversibili e aumentare il rischio di ictus.
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