Una commistione di generi che coltiva anche nella sua casa di Antananarivo. Si tratta infatti di unire una residenza tradizionale degli inizi del XX secolo e un ampliamento contemporaneo completato due anni fa, ancora una volta immaginato come un monolite di cemento. Il tutto risalta, soprattutto in questo quartiere situato sulle alture del Madagascar dove questo tipo di architettura è a dir poco insolito. “È il mio primo manifesto, è l’unione di due storie. In questa casa l’idea è quella di arrivare il più lontano possibile. » Joël Andrianomearisoa ha progettato tutto lì, dai caminetti alle scale, dal bagno alla cassettiera che ospita la sua collezione di stoviglie. L’esterno è costituito solo da un terrazzo dove l’unico elemento vegetale è un frangipani. Qui la vista abbraccia l’intera città. Oltre alla casa dell’artista, il suo studio, dove lavorano una decina di persone, offre un’estetica altrettanto minimalista.
Disposto su due livelli, in una casa degli anni ’70, riunisce una zona reception al piano terra, uffici al piano superiore, archivio ma anche una materioteca con tessuti provenienti da tutto il mondo e un luogo di prototipazione. Sul pavimento, le piastrelle originali sono state sostituite dal cemento, una costante che si ritrova anche nel bagno, così come le sedie e i tavoli d’artista che anche qui arredano lo spazio. Si tratta quindi di tre luoghi che rispondono tra loro, come un’opera totale. “Quello che sto facendo oggi è una sorta di dimostrazione che l’architettura può assolutamente coesistere con l’arte”, conclude l’artista.
Storia delle famiglie, Jusqu’au 16 marzo 2025, Hakanto Contemporary, Antananarivo, Madagascar, ingresso gratuito. hakantocontemporary.org
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