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Praticano lo “street fishing” o pesca urbana e sono diventati campioni del mondo a squadre

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Due amici della Charente, appassionati di pesca, hanno vinto in autunno il campionato mondiale a squadre di “pesca da strada”. Uno sport che attira sempre più giovani pescatori. Introduzione nel cuore della città di Cognac.

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Al primo tiro Martin Jeanson aggancia un palo. Diretto! In giro, le macchine vanno e vengono. In una bella giornata autunnale, la città vibra del suo solito frastuono, indifferenti a questi due amici sotto il ponte Saint-Jacques, con le loro medaglie d’oro di campioni del mondo nella borsa. La loro disciplina? IL pesca di stradao la pesca nelle aree urbane.

Martin Jeanson e il suo compagno di squadra Baptiste Verger si stabiliscono nel cuore di Cognac, sulle rive della Charente. Questi 31 anni, appassionati di pesca, dimostrano che senza molta attrezzatura e in un tempo limitato ci si può divertire.

“È una tecnica di pesca molto facilmente e velocemente accessibileindica Martin Jeanson. Lì ho pescato in frodo e nei tre quarti d’ora che seguirono stavo pescando.”

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Non sono necessarie attrezzature di grandi dimensioni per praticare la pesca urbana: è possibile praticarla anche dopo il lavoro.

© Bruno Pillet / France Télévisions

“È comunque bello anche se siamo in città, siamo all’aria aperta, vicino all’acquaaggiunge Baptiste Verger. Questo ti permette di metterti in una bolla che va oltre il contesto lavorativo e familiare.”

Praticano anche la pesca in mare ma è la pesca urbana a favorirli. Non servono stivali, difficilmente ci si sporca e il piacere di stuzzicare il pesce rimane intatto. “Sta cercando di essere più intelligente del pesce, disorientando tutti i suoi sensi per catturarlo. Ho immenso rispetto per lui”.indica Baptiste Verger.

I due sono amici dai tempi del liceo e sono appassionati di pesca fin dall’infanzia. Il loro primo tentativo ai campionati francesi è stato nel 2023. Hanno vinto. Poi hanno cambiato marcia per tentare il campionato del mondo appena vinto, a squadre, in Italia. “Questo è il culmine del lavoro che stiamo portando avanti da 2 anniconfida Martin Jeanson. Peschiamo insieme da anni. »

In Italia i due Charentai avevano come principali concorrenti inglesi e olandesi ma con un’altra coppia di francesi riuscirono a catturare il maggior numero di pesci in due giorni.

Baptiste, la guida di pesca, e Martin, il pescivendolo, hanno adottato una tecnica molto particolare: quella della nutria o cinghiale, come la chiamano loro: “Abbiamo l’audacia di provare a pescare in posti dove gli altri non pensano di andarespiega Baptiste Verger. Ciò ti consente di uscire dalle aree in cui gli altri sono più a loro agio. Ci mettiamo sempre nei guai e cerchiamo di trovare pesci dove gli altri non osano lanciare le loro esche. Questo spesso funziona per noi. Come, ad esempio, perdersi tra i cespugli, da qui la tecnica della nutria o del cinghiale.

Il loro successo deriva anche dalla fiducia che hanno nelle esche che utilizzano. Nelle mani di Baptiste Verger c’è una grande larva marrone. “È un rig del Texas. L’amo è catturato all’interno dell’esca in modo che possa scivolare sull’erba e sui rami ed evitare di impigliarsi.” Perché è in mezzo alle praterie marine, il loro habitat, che peschiamo.

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Nel cuore delle città i pescatori possono incontrare grandi avversari, come qui il pesce persico.

© Bruno Pillet / France Télévisions

I due complici rispettano le regole della pesca di stradacome liberare la presa: il grazioso pesce persico si libera dall’amo senza ferirsi e ritorna nel suo ambiente naturale.

In fondo alle borse dei due pescatori tintinnano le due medaglie: quella di bronzo per la classifica a coppie e quella d’oro per la classifica a squadre. Alla fine, molto più gratificante che tornare a casa con un grosso pesce senza vita.

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