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lo skipper Fabrice Amedeo approfitta del globo della Vandea per sondare gli oceani

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Il navigatore Fabrice Amedeo partecipa al suo terzo Vendée Globe. Un viaggio in solitaria intorno al mondo, al servizio della ricerca oceanografica. Sulla sua barca ha installato diversi sensori, tra cui uno dedicato al campionamento delle microplastiche. Dati preziosi messi a disposizione dell’Università di Bordeaux.

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Attualmente opera al largo delle coste di Capo Verde e della costa africana. Fabrice Amedeo occupa il 34° posto nella classifica provvisoria di questa decima edizione del Vendée Globe. Un’avventura sportiva, ma anche scientifica, per l’ex giornalista di Le Figaro, diventato skipper professionista.

In apparenza, il suo IMOCA somiglia a quello dei suoi concorrenti… Solo in apparenza. Sulla sua barca troviamo qualche piccola cosa in più: strumenti che valutano la temperatura, la salinità e il livello di CO2 dell’acqua; ma anche strumenti in grado di misurare la presenza di microparticelle di plastica negli oceani che Fabrice Amedeo attraverserà. Nella sua barca, un sensore pompa e filtra continuamente l’acqua di mare per identificare la presenza di queste microplastiche.

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Sensore microplastico installato sulla barca di Fabrice Amedeo

© ©JM_Liot

Questo strumento non appartiene allo skipper, ma all’Università di Bordeaux. È stato installato in collaborazione con due laboratori del campus: l’Unità Ambienti e Paleoambienti oceanici e continentali e l’Istituto di Chimica e Biologia delle Membrane e dei Nanooggetti.

“Si tratta di una colonna dotata di tre filtri di diverse dimensioni: un primo filtro da 300 micron, un secondo filtro da 100 micron ed un terzo da 30 micron, spiega Jérôme Cachot, insegnante-ricercatore dell’Università di Bordeaux presso il laboratorio EPOC di ecotossicologia acquatica, responsabile dell’analisi delle microplastiche raccolte durante questo Vendée Globe. Questa rubrica viene modificata ogni giorno da Fabrice, il che ci permette di avere un’idea molto precisa della contaminazione degli oceani.”

Ogni campione è conservato in una scatola ermetica, li analizzeremo qui a Bordeaux al suo ritorno.

Jerome Cachot,

docente-ricercatore presso l’Università di Bordeaux in ecotossicologia acquatica

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Fabrice Amedeo raccoglie campioni di microplastica utilizzando questi filtri.

© JEAN-MARIE LIOT / JEAN-MARIE LIOT

Questa collaborazione tra Fabrice Amedeo e l’Università di Bordeaux non è nuova. Nel 2020, durante una precedente partecipazione al Vendée Globe, lo skipper navigava già per la scienza. Utilizzando i dati raccolti quattro anni fa, gli scienziati sono stati in grado di dimostrare l’onnipresenza delle microplastiche nell’Oceano Atlantico. “Abbiamo notato anche una sovrarappresentazione delle fibre di cellulosa modificate dall’uomo, un materiale presente nei tessuti, nella carta e nei filtri delle sigarette”.indica Jérôme Cachot.

Quasi tutti i campioni raccolti contenevano microplastiche. Se guardiamo i dati raccolti a 30 micron, contiamo circa 200 microplastiche per metro cubo.

Jerome Cachot,

docente-ricercatore presso l’Università di Bordeaux in ecotossicologia acquatica

Nel 2020, Fabrice Amedeo è stato costretto a fermare il suo Vendée Globe al largo delle coste del Sud Africa. Quest’anno gli scienziati sperano che il navigatore continui la sua avventura oltre l’Oceano Atlantico. “Ci aspettiamo molto da questa edizione del 2024. Potremmo essere in grado di raccogliere campioni nell’Oceano Indiano e nell’Oceano Pacifico. Ciò ci consentirebbe di misurare l’entità dell’inquinamento da microplastiche”.indica il docente-ricercatore.

Purtroppo crediamo che questa contaminazione sia consolidata… Queste plastiche sono utilizzate su larga scala a partire dagli anni ’50.

Jerome Cachot,

Docente-ricercatore presso l’Università di Bordeaux in ecotossicologia acquatica

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IMOCA NEXANS-WEWISE di Fabrice Amedeo

©JEAN-MARIE LIOT/ALLEA

Come Fabrice Amedeo, venticinque dei quaranta skipper schierati alla partenza della Vendée Globe partecipano ad ricerche oceanografiche. In collaborazione con l’UNESCO, tutti hanno avviato dispositivi in ​​grado di raccogliere dati essenziali per gli scienziati. Un progetto realizzato lontano dalle grandi rotte marittime per arricchire la conoscenza globale dell’oceano e del clima.

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