Aumenta il numero dei casi trattati dalla commissione disciplinare del distretto calcistico della Somme. Dopo il “fine settimana senza calcio” di inizio novembre, il prefetto della Somme ha convocato una tavola rotonda per discutere di questo fenomeno e stabilire un piano d’azione.
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Attorno ad un grande tavolo, questo martedì 19 novembre nella prefettura della Somme, il presidente del distretto calcistico, Pascal Tranquille, dialoga con il presidente dell’associazione dei sindaci del dipartimento, i comandanti della polizia nazionale e della gendarmeria, nonché in qualità di prefetto e rappresentanti delle comunità locali.
Obiettivo di questo dialogo: fare il punto sulla violenza e l’inciviltà nell’ambiente calcistico samaritano e decidere un piano d’azione per affrontarla. L’evento segue il “weekend senza calcio” decretato dal distretto calcio dal 9 all’11 novembre. Ma al di là delle dichiarazioni forti, è difficile per il momento intravedere le misure che seguiranno a questa operazione di comunicazione politica.
Pascal Tranquille constata il deterioramento del clima nelle società calcistiche. “Due stagioni fa, la commissione disciplinare ha indagato su quattro casi. L’anno scorso i fascicoli erano otto, quest’anno, a un terzo della stagione, sono già 18 i fascicoli sottoposti ad indaginedeplora Pascal Tranquille. La nostra preoccupazione si basa su tre punti, la frequenza sempre più ripetitiva di questi fatti, la loro gravità e le categorie di età interessate, che sono sempre più giovani.“
È per sensibilizzare l’opinione pubblica che la settimana scorsa ha deciso di sospendere partite e allenamenti. In reazione al peggioramento delle condizioni di esercizio nella Somme, il comunicato stampa diffuso per spiegare la sospensione dell’attività ha così evocato un fine settimana particolarmente difficile del 1° novembre, con 43 esclusioni dal campo e 437 ammonizioni in quarantotto ore.
Ma Pascal Tranquille ha fatto riferimento anche ad un deplorevole incidente avvenuto nel sud della Francia per giustificare la sua decisione: l’incendio delle automobili di due educatori di una squadra di calcio. Questo clima di preoccupazione porta il distretto ad adottare nuove misure. “La commissione deciderà presto sul raddoppio delle sanzioni“, annuncia il presidente del distretto. Accoglie quindi con favore il desiderio del prefetto della Somme di riunire attorno a un tavolo tutti gli attori che potrebbero essere interessati.
“Il nostro obiettivo era fare una diagnosi della situazione e non va beneindica dal canto suo Rollon Mouchel-Blaisot, prefetto della Somme. La diagnosi sarà estesa ad altri sport. Per ora abbiamo deciso di elaborare un piano d’azione che coinvolga la procura e la polizia amministrativa, in modo da poter reagire.“Il prefetto promette un incontro con tutte le società calcistiche, che si terrà sicuramente in occasione dell’assemblea generale distrettuale”,prima della fine dell’inverno“.
Per Rollon Mouchel-Blaisot, questo futuro piano d’azione è strutturato attorno a tre assi: prevenzione, attraverso queste azioni di dialogo, sostegno, con “risorse, formazione, strumenti, brochure” per coloro che si occupano di pratica sportiva e, infine, la repressione. In quest’ultimo ambito, indica che “possiamo agire sulle sovvenzioni, come per le associazioni, verificando il carattere repubblicano delle attività dei clubUna minaccia che però qualifica rassicurando il presidente del distretto calcio: tutto questo verrà fatto in partnership con questa organizzazione.
Al tavolo era presente anche la presidente dell’associazione dei sindaci della Somme, Bénédicte Thiébaut, sull’eventuale sospensione dei sussidi. Menziona anche possibili sanzioni pecuniarie”se i problemi si moltiplicano in certi club.“
Il piano d’azione dovrebbe essere formalizzato entro giugno. Un comunicato stampa che riassumerà i punti principali di questo primo incontro sarà presto pubblicato dalla prefettura della Somme.
Concretamente, il presidente del distretto calcistico della Somme spera che il coinvolgimento dello Stato e della polizia permetta un rafforzamento delle misure disciplinari. “Se sarà il prefetto a emanare il divieto di stadio, saremo sicuri di non vedere il diretto interessato alle partite“, proietta Pascal Tranquille. Se il numero dei fatti denunciati dal distretto calcistico è innegabilmente in aumento, qual è la loro gravità? Pascal Tranquille non fornisce dettagli sulla questione.
Intorno al tavolo, un comandante del dipartimento di polizia nazionale della Somme è invitato a fornire la sua analisi del fenomeno. Diplomatica, sottolinea che questo ovviamente deve essere preso sul serio, comunque nella zona della polizia nazionale “,non vediamo un aumento significativo degli incidenti, abbiamo una decina di incidenti all’anno che riguardano lo sport, principalmente il calcio di seconda lega.“Segnala però che la polizia nazionale interviene solo nelle aree urbane e che i fatti devono essere denunciati chiamando il 17, il che implica un certo livello di gravità.
Nella zona della gendarmeria, che copre le zone rurali, “abbiamo osservato cinque fatti in undici mesi, quattro dei quali riguardano il calcioindica il comandante della gendarmeria partecipante alla riunione. Quando le partite sono considerate ‘a rischio’ si rinforzano le pattuglie attorno agli stadi, tutto sommato: siamo al livello di una partita di campagna.“
Interrogato sulle partite a porte chiuse, il presidente del distretto calcio ammette che sono interessate solo due squadre dell’Amiens, mentre per un terzo club sarebbero in corso trattative. La Somme conta 168 squadre di calcio con 24.613 licenziatari. I 18 casi attualmente esaminati dalla commissione disciplinare rappresentano quindi lo 0,07% dei licenziatari. I 437 avvertimenti emessi il 1° novembre riguardano l’1,78% dei giocatori.
Probabilmente è già troppo. Ma questa realtà materiale offre un contrasto stridente con le dichiarazioni muscolari della prefettura e le osservazioni allarmistiche del presidente del distretto calcio. Il sociologo specializzato in calcio Nicolas Hourcade indica quindi, attraverso molteplici interviste, che “nel linguaggio degli spalti, gli insulti sono ricorrenti“o addirittura che, riguardo al fenomeno degli insulti omofobici lanciati dai tifosi, che lui”non c’è amplificazione, è un fenomeno costante da decenni.“
Altri sociologi hanno dedicato un lavoro ai “comportamenti dirompenti” nella pratica del calcio, sottolineando in particolare che il contesto di competizione tra due gruppi favorisce la trasgressione delle regole del gioco, per ottenere un vantaggio o reagire ad uno svantaggio, nonostante una convinzione .morale e formale di queste pratiche.
Se gli aspetti disfunzionali della pratica del calcio e del suo ambiente hanno potuto diventare oggetto di studio universitario è perché il fenomeno è antico, generalizzato e forse anche strutturale. Ciò non significa in alcun modo che questa violenza intrinseca sia accettabile. Ma ciò che è più recente sono i clamorosi annunci del personale politico sull’insicurezza nella pratica sportiva. Qualche settimana fa, ad esempio, i ministri dell’Interno e dello Sport hanno fatto a gara nell’annunciare misure per rafforzare i controlli negli stadi, dopo un nuovo caso di cori omofobi al Parco dei Principi.
Nella Somme, il prefetto e il presidente del distretto annunciano il desiderio di rafforzare il loro sostegno ai supervisori dei club: ciò sarà senza dubbio positivo, se dalla tavola rotonda organizzata questo 19 novembre emergeranno azioni concrete. Idem per il rafforzamento delle sanzioni contro tifosi, giocatori e dirigenti problematici. Ciò che mette in discussione, invece, è la sproporzione tra i mezzi mobilitati e la materialità dei fatti dichiarati, per quanto spiacevoli possano essere.
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