A Villefranche-de-Rouergue, il rugby è la disciplina dominante. D’altronde il XV ha trovato perfettamente la sua collocazione. Imbattuto dopo sei giornate, l’Avenir Villefranchois si permette di essere ambizioso.
È una graziosa cittadina dell’Occitania dove si gioca a rugby nel XV e XIII. A Villefranche-de-Rouergue, nella sottoprefettura dell’Aveyron, il rugby caro a Jean Galia gode di una legittima stima rafforzata dall’ottenimento dell’incoronazione nazionale in Elite 2 durante l’esercizio precedente e attualmente con un posto nel terzetto di vertice del Super XIII dietro i grandi nomi che sono Carcassonne e Saint-Estève XIII catalano.
Non abbastanza da far ingelosire Avenir Villefranchois che, dal 1969, ha trovato perfettamente il suo posto in questa cittadina di 12.000 anime. In passato ha giocato anche nella massima divisione regionale dell’ex Comitato Midi-Pirenei. I veterani ricordano addirittura di essersi opposti al Saint-Sulpice-sur-Lèze (Fédérale 1) quando quest’ultimo era nella Divisione d’Onore negli anni ’80. Attualmente, L’Avenir (che ha una squadra per ogni categoria di età) è guidato dall’ambizione dopo aver incontrato alcune difficoltà dopo essere uscito dalla crisi sanitaria. All’inizio della competizione, le luci sono attualmente verdi o addirittura verde scuro. Dopo sei partite ufficiali, i Villefranchois hanno ottenuto cinque vittorie con in più l’unità offensiva. Durante il vertice di Saint-Antonin hanno vinto 21-18.
In attesa di un primo titolo
Con un inizio promettente, i puledri di Gérald Combes sognano di raggiungere la Regional 2, un obiettivo in totale conformità con i risultati attuali. “Siamo molto soddisfatti di questo inizio di campionato, soprattutto perché operiamo con una maggioranza di giovani provenienti da formazioni locali, precisa il tesoriere e ricordo del club, Christian Capelle. In termini di reclutamento, abbiamo avuto solo cinque reclute. È poco quantitativo, ma ricco di qualità.”
Così, il numero 8 ed ex Grenadin Maxime Dabremont si è unito al club per convalidare la sua formazione nella gestione sportiva. Il mediano d’apertura Moeah Douziech, il flanker Lucas Rouzier, il pilastro ucraino Yuri Yudkin e il centro Lucas Boutonnet si sono lasciati sedurre dal progetto sportivo della struttura. Manca solo una cosa al Futuro, quella di un primissimo titolo. “In cinquantacinque anni di pratica, abbiamo perso tutte le nostre finali con gli anziani, sia nel Challenge che nel campionato dei Pirenei, così come tra i giovani. Ogni volta, è stato con margini molto ristretti”aggiunge Christian Capelle. Forse il 2025 sarà quello della prima incoronazione?
Morocco
Related News :