Venerdì, la Direzione nazionale del controllo di gestione (DNCG) della Lega Calcio professionistica ha deciso la “retrocessione conservatrice al termine dell’attuale stagione sportiva” dell’OL, attuale 5e della Ligue 1 e molto indebitato.
“Un problema di percezione”
“Abbiamo risorse che vanno ben oltre il club. Abbiamo azionisti con fondi e capitale. Nessuno permetterà la retrocessione del club. Non abbiamo un problema di soldi. È un problema di percezione”, ha affermato sabato il leader.
La DNCG ha inoltre imposto un divieto di reclutamento all’Olympique Lyonnais durante la finestra di mercato invernale e un controllo delle sue buste paga, due sanzioni per le quali il club non sa ancora se presenterà ricorso.
“E non possiamo ricorrere contro un avvertimento”, ha continuato Textor riguardo alla retrocessione come misura precauzionale, deplorando che questa decisione sia stata divulgata alla stampa “quando dovrebbe essere confidenziale”.
75 milioni sperati nel mercato invernale
“Teneremo fede alle nostre promesse e cercheremo di rassicurare i tifosi. Siamo molto ottimisti riguardo al nostro modello, ma alcune persone sono scettiche”, si è rammaricato.
John Textor ha inoltre affermato che la decisione della DNCG non avrà alcun impatto sulle trattative relative ai trasferimenti di giocatori che fruttano circa 90 milioni di euro a stagione all’Olympique Lyonnais, che spera di recuperare 75 milioni di euro durante il mercato invernale.
Nel luglio 2023, la DNCG aveva già adottato misure per controllare le buste paga e le indennità di trasferimento prima di revocarle.
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