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prima di Italia-Francia, il disincanto crescente dei tifosi nei confronti degli azzurri

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Direzione Milan per la squadra di calcio francese, per l’ultima giornata della Nations League. I Blues proveranno, domenica 17 novembre contro l’Italia, a dimenticare la triste serata di giovedì contro Israele, segnata da un pesante contesto di sicurezza allo Stade de e da un triste 0-0 in campo.

I francesi, già qualificati per i quarti di finale della competizione, dovranno quindi mostrare un volto migliore per quest’ultima partita internazionale dell’anno. Ma negli ultimi mesi il divario tra il blues e il pubblico francese si è allargato, tra polemiche, spettacoli noiosi e ascolti televisivi in ​​calo.

La popolarità dei Blues ha già subito un duro colpo quest’estate, con un Europeo faticoso e soporifero, nonostante una semifinale persa contro la Spagna. Gli ultimi episodi della telenovela Kylian Mbappé, con tanti colpi di scena nelle ultime settimane intorno al capitano designato, ma che domenica sarà ancora assente, non sono serviti a nulla. Franceinfo lo ha notato presso diversi appassionati di calcio, tra cui Paul, che allena i giovani a Villejuif, nella Val-de-Marne, vicino a Parigi.

“Sentiamo tante storie extra-sportive intorno alla squadra francese e vediamo prestazioni meno incoraggianti rispetto a prima. Abbiamo un ciclo che si chiude con i ritiri di Olivier Giroud e di altri giocatori (Hugo Lloris, Raphaël Varane e recentemente Antoine Griezmann). La dinamica deve riprendere”.spera Paolo.

Gli ultimi indicatori non mostrano alcun miglioramento nel breve termine, con gli ascolti televisivi in ​​caduta libera da molti mesi. I Blues hanno attirato in media solo poco meno di 5 milioni di telespettatori durante le partite della Nations League. “Sono vecchie amichevoli, non attirano molto. La gente non guarda più le partite dove non c’è posta in gioco. Aspetta solo di vedere la finale del prossimo Mondiale, per vedere se lo vinceremo”stima Rachid, presente a Saint-Denis per il pareggio contro Israele.

I sostenitori puntano il dito sul numero di incontri, troppo alto per i loro gusti, ma soprattutto additano un colpevole. “Aspettiamo solo che parta Deschamps. Oggi è lui il direttore d’orchestra, decide tutto e crea l’atmosfera. Se cambiamo allenatore cambieremo l’atmosfera e la gente vorrà rivedere questa squadra francese”il giudice Matthias, presente anche lui allo Stade de France contro Israele.

La situazione è grave, ma non disperata, secondo il giornalista Vincent Duluc, che segue i Blues da più di 25 anni per il quotidiano La squadra. Disincanto “era già più acuto dopo la Coppa del Mondo del 2002 (eliminazione al primo turno) e soprattutto dopo i Mondiali del 2010, dove si verificò una vera e propria rottura tra l’opinione pubblica e la squadra francesericorda Vincent Duluc, a proposito dello sciopero dei Blues nel bel mezzo del Mondiale in Sud Africa, che provocò uno scandalo nazionale. Lì c’è un lato disilluso, ma anche comparativo, visto che veniamo da un’estate olimpica che ha messo in luce capricci e mentalità diverse nella squadra francese. Per riconquistare il suo posto, il calcio dovrà cambiare”.

I numeri di Italia-Francia andranno nuovamente esaminati, ma anche paragonati a quelli del XV francese, eroico sabato sera, contro la Nuova Zelanda. In termini di pubblico, i Blues del rugby sono ormai molto indietro rispetto a quelli del calcio.

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