Eroici in difesa, mostruosi in coraggio e determinazione, i Blues hanno sconfitto gli All Blacks con un margine strettissimo, 30 a 29, sabato sera allo Stade de France.
75e minuto. E un piccolo punto di vantaggio per gli azzurri arrivati dal nulla. Dominato ma eroico in difesa, valoroso in combattimento. Non lasciare andare nulla. Mai. Damian McKenzie ha quindi appena portato gli All Blacks a un punto da questi francesi sempre in piedi nelle raffiche, nelle raffiche, nei temporali. Cinque minuti per battere la Nuova Zelanda per la terza volta consecutiva. Spinti dagli 80.000 spettatori, portati dalla loro incredibile determinazione a segnare un exploit contro i Blacks che avevano appena vinto a Twickenham e poi a Dublino, gettarono le loro ultime forze nella furiosa battaglia. Ad esplodere lo Stade de France orgoglioso dei suoi 23 guerrieri (30-29).
Ha colpito duramente fin dall'inizio. Dopo 90 secondi dall'inizio della partita e dalla terza fila Finau deve lasciare il campo, infortunato. Raggiunto dal pilastro tricolore Tevita Tatafu pochi minuti dopo (9e). Subito dopo gli All Blacks hanno segnato la prima meta della partita. Un'incursione sulla fascia destra di Gabin Villière. Che aveva mancato il primo contrasto. Imitato da Ramos, Dupont e Buros sull'impeto di Savea, a cui non resta che servire il compagno (3-7, 9e).
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I neozelandesi, in bianco, hanno poi sottoposto gli azzurri a lunghissime sequenze di tuck. Che ha resistito come ha potuto in difesa, nonostante 18 contrasti sbagliati nel primo tempo. Un paio di palloncini strappati per respirare un po'. Ma tre palle vaganti in touch sul lancio di Mauvaka a mettersi nuovamente sotto pressione. La conquista vacillava. La prima linea ha ricevuto penalità in mischia chiusa.
Su uno di essi, ancora una volta disturbato nei 22 metri francesi, Alldritt, da dietro, ha provato a passare per Dupont, ma il mediano di mischia avversario è stato più vivace. Intercetto e meta per Roigard (27e3-14). Sinceramente le cose andavano male ovunque e allora avevamo ragione a temere il peggio per gli azzurri privati di palla. Solo che il branco francese ha poi deciso di reagire.
Ennesima grande svolta di Meafou, ennesimo pick-and-go di Gros e gli attaccanti sono a pochi centimetri dalla porta neozelandese. Dupont ha quindi aperto, staffetta di Ramos e meta di Romain Buros per la sua prima selezione, la retroguardia dell'UBB ha resistito al ritorno dell'esterno Reece. 10-14 alle 32e minuto, fu ben pagato per il XV di Francia. Che è tornato a difendere, concedendo un rigore (10-17, 37e), osservando con sollievo il calo di Beauden Barrett mancato il suo obiettivo (40e).
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Un improbabile 14-0
Sette punti di distacco quindi all'intervallo. E qualche preoccupazione sulla possibilità del XV francese di mantenere questo ritmo infernale, questa intensità folle, questa sessione infinita di contrasti. Ma sarebbe successo il contrario. Pénaltouche nei 22 dei Kiwi. Gran pallone portato dal gruppo tricolore, concluso su corner da Paul Boudehent (alla terza meta in una settimana dopo la doppietta contro il Giappone), che non ha impedito a Thomas Ramos di proseguire il suo passo impeccabile (17-17, 43e minuto). Il muro si alzò di nuovo per respingere le onde bianche e, con un grande contrasto, ancora una volta, gli All Blacks rilasciarono la palla. Thomas Ramos lo ha subito spintonato tra i piedi e Louis Bielle-Biarrey, detto LBB, detto il “Bip-Bip”, ha battuto i suoi veloci avversari infliggendo un improbabile 14-0 in otto minuti (24-17, 51e).
Un nuovo rigore di Beauden Barrett (53°), la risposta di Ramos (58°e) e una squadra francese che allo scoccare dell'ora è ancora in testa (27-20). Un vantaggio che non ha spento le velleità offensive degli All Blacks. Attaccare, ancora e ancora, una difesa francese unita ed eroica. Il quale, però, ha concesso qualche rigore, consentendo a Damian McKenzie di riportare la sua squadra ad un piccolo punto (62e e 67e27-26). Ramos, impeccabile sui piedi, ha dato aria (30-26, 73esimo). Per meno di un minuto, McKenzie ha riportato subito in vantaggio i suoi (30-29, 74e). Sono stati gli ultimi cinque minuti di tensione al culmine in uno Stade de France che si scioglieva.
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