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50 anni del MHSC: pioggia di stelle e sequenza nostalgica a La Mosson per un club rosso del piacere

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Le antiche glorie hanno suonato e comunicato con il pubblico di La Mosson, questo sabato 16 novembre, davanti a quasi 7.000 persone. Un momento di ricordo fresco e commovente in un'atmosfera fieristica.

Vedere la sua vita svolgersi a soli cinquant'anni, su un tappeto verde dove si giocavano tanti colpi di poker e biliardo a tre sponde. È quello che è successo a Montpellier Hérault, questo sabato, nel santuario di La Mosson quando Albert Rust, designato alfiere, ha portato al suo seguito decine di glorie del passato per un giro d'onore che è andato simbolicamente indietro nel tempo, in senso antiorario.

Certo, la neve ha sbiancato qualche capello, il tempo ha ingrossato le sagome, ma la scintilla brillava negli occhi di tutti, alimentata dalla dolce brezza del ricongiungimento. Un gioioso pasticcio che ci riporta esattamente agli esordi de La Paillade, quando i primi petardi squarciavano il fumo dei barbecue e sulle tribune di legno risuonavano i passi impazienti di un'allegra banda di matti.

“L’unico club capace di riunire tanti ex studenti”

“È commovente rivedere quelli di un tempo” riassume Franck Lucchesi, terzino sinistro dell'epopea degli anni '90 nella Coupe de . Se avessimo avuto un campo del genere, sono sicuro che anche noi saremmo potuti diventare campioni di Francia”. ride Jean-Claude Lemoult, felice “per ritrovare questa atmosfera.”

Le generazioni più giovani non sono minimamente commosse. “È senza dubbio l'unico club in grado di riunire così tanti ex studenti. È bellissimo tornare in questo club dove le persone hanno sempre sostenuto i progetti”esclama Rémy Vercoutre, che ricorda la sua prima partenza da titolare, per un derby D2 contro il Nîmes Olympique.

“Le immagini tornano a noi”

“Le immagini ci tornano in mente, questa società ci ha aiutato a superare tante tappeconferma Geoffrey Doumeng, oggi allenatore della D3féminine. Il primo uccello a cadere da questo nido accogliente prima di prendere il volo a Tolosa, ammette Gérald Passi “una grande emozione perché tutto è iniziato da lì, da questo centro di formazione”.

René Girard, sorridendo di felicità, afferra Karim Aït Fana per il collo e indica questo corridoio dove Giroud era caduto per offrire all'attaccante un gol ancora sospeso in cielo, una sera di maggio 2012 contro il Lille.

White e Hilton come nei giorni migliori…

“Si agita”conferma Michel Mézy, promosso allenatore, insieme a Girard, di questa squadra di leggende poi chiamata a confrontarsi con ex nazionali francesi. White e Hilton per una cerniera difensiva di altissimo livello.

Pionnier, Utaka, Hilton, Pitau, Blanc, Estrada (in alto), Mapou, Bédimo, Robert, Costa, Bakayoko. Un dream team con la maglia rossa di La Paillade.
Midi Libre – JEAN MICHEL MART

In tribuna, gli occhi degli ultras più fedeli brillano di un piacere antichissimo, riesumato dai gol di Costa, Utaka, Camara, Montano per una vittoria per 5 a 1 Come nelle ore più belle, nei giorni felici. Questo club ci ha talmente abituato ad attraversare i deserti che ce ne saranno altri.

Toccante omaggio a Loulou

“Non vedo l’ora che arrivi il 74esimo minuto”ha confidato Jean-Claude Lemoult dalla tribuna. Quando succede, la partita si ferma contemporaneamente, sospesa da questo applauso che arriva a dare una pacca sulla spalla a Loulou, lassù.

Laurent Nicollin non riesce a trattenere l'emozione, come alcuni giocatori in campo. Il tumulo può accendere le candele per questo bellissimo anniversario. La passione scorre ancora nelle vene di La Paillade.

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