Eccolo lì, il nostro Vendée Globe capovolto, proprio come piace a noi. Divertitevi davanti al vostro brindisi confrontando la Top 5 che abbiamo condiviso con voi ventiquattr’ore fa e quella di questo sabato mattina. E sì, semplicemente non c’è un nome in comune, dato che i principali skipper si dirigono verso Capo Verde. Il secondo venerdì mattina, lo straordinario Nicolas Lunven, ad esempio, è sceso al 15° posto, a più di 100 miglia dal nuovo leader. E che leader, nella persona del decano della corsa Jean Le Cam.
- IL « masterclass » dallo stratega Jean Le Cam
E se la notte tra il 15 e il 16 novembre avesse segnato una svolta in questo Vendée Globe 2024? In ogni caso, Jean Le Cam (Tutto inizia a Finistère – Armor-Lux), ancora decimo nella gara di venerdì alle 19, è balzato in testa alla corsa durante il conteggio questo sabato alle 7. UN riassemblato memorabile per il decano dell’evento, lanciato al suo sesto Vendée Globe consecutivo all’età di 65 anni, che si spiega con una scelta strategica altamente redditizia dopo aver superato l’isola di Madeira.
Ovvero puntare molto più a est rispetto al resto della flotta, come tutti i geni di questo mondo (lo capirete dopo), compreso il neozelandese Conrad Colman (11°). Al riparo dalla deprimente calma piatta sofferta da un gruppo di favoriti, il nostro Jean Le Cam attacca il fine settimana con brio con un vantaggio di 28,30 miglia sull’italiano Giancarlo Pedote (Prysmian), precedente leader di questo 10° Vendée Globe.
- La classifica questo sabato mattina
1. Jean Le Cam (Tutto inizia a Finistère – Armor-Lux) 22.663,54 miglia al traguardo
2. Giancarlo Pedote (Prysmian) 28,30 miglia dal leader
3. Benjamin Ferré (Monnoyeur – Duo per lavoro) 38,47 miglia dal leader
4. Alain Roura (Hublot) 40,82 miglia dal leader
5. Damien Seguin (Gruppo Apicil) a 48,14 miglia
- Ruyant, Dalin, Beyou e compagni intrappolati, Weöres nei guai
All’improvviso, la trappola si è chiusa su molti dei favoriti. Come un finale selvaggio di Vincent Delerm, un buon vecchio Wong Kar-wai o un Francia-Israele della Società delle Nazioni capace di riavvicinarci al calcio nel 2024, la bonaccia ha distrutto gran parte della corsa vicino alle Canarie, durante la notte dal venerdì al sabato. Tra i trenta skipper concentrati su meno di 100 miglia nautiche e che devono affrontare venti estremamente deboli, troviamo Charlie Dalin (25°), Jérémie Beyou (26°), Louis Burton (27°) e Thomas Ruyant (29°), nei luoghi in cui non abbiamo non immaginarli affatto.
“Sono bloccato tra 0 e 5 nodi nell’acqua dolce”, si lamenta Charlie Dalin. Voglio uscire da questa zona orribile. » Attualmente sceso a circa 140 miglia dal leader Jean Le Cam, anche lui, come gli altri favoriti, ha fortunatamente più di 22.600 miglia rimaste per rimettersi in piedi. Da notare che fatica ancora molto di più l’ungherese Szabolcs Weöres (39esimo e quindi ultimo, a 466 miglia dal leader). Attualmente sta dirottando verso le Isole Canarie per cercare di riparare la sua randa.
- Cattivo consiglio da parte di Philippe Katerine
Bella sequenza ieri sera al Vendée Globe con Paul Meilhat (Biotherm), si è appena ripreso dalle emozioni dopo essere stato allertato quando ha incrociato una rete derivante sull’acqua. Attualmente 32esimo, lo skipper 42enne, come tante (troppe) persone, ha scelto una traiettoria verso ovest. Il tutto rivelando a bordo della sua barca l’identità del suo consigliere, un certo Philippe Katerine.
Paul Meilhat si è emozionato nel cuore della notte per il titolo Totale a ovest dell’artista fantasioso. Ma chissà, potrebbe riaccendersi il suono questo sabato, poiché su questa traiettoria sono attesi venti migliori.
- Questo è il colpo di genio di « Marina Foil »
Dietro la concorrenza, Marina Foilla barca di 20 minuti su Virtual Regatta, ha deciso di fare (quasi) tutto poco prima di cadere nella depressione. Cioè aggirare verso est lungo la costa africana, mentre la stragrande maggioranza della flotta cerca di dirigersi verso ovest.
Il nostro dossier sul Vendée Globe
In ventiquattr’ore la barca ha raddoppiato… più di 100.000 imbarcazioni arrivando a circa 94.000esimo posto. King Jean Le Cam e Conrad Colman erano quindi nella scuola giusta nel seguire la scia di Marina “Pep” Foils, sia detto.
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