Joël Schingtienne sta facendo bene in Serie A. Anche se aspetta ancora di imporsi da titolare al Venezia.
Joël Schingtienne ha giocato cinque partite in questa stagione: quattro con il Louvain, prima del grande salto in Italia. Poco dopo il suo arrivo a Venezia, ha giocato i 90 minuti a San Siro contro il Milan. Anche se la sua squadra ha perso 4-0, è stata comunque un’esperienza forte.
“Abbiamo commesso errori individuali, anche io. Sono stati più errori nostri che scintille dell’avversario. Ma personalmente non ho avuto l’impressione di essere travolto dagli eventi. C “È stata una bella esperienza, senza stress, seguendo la mia routine”, ha detto a RTBF.
Ma da allora non è più uscito dalla panchina: “Il mio piano è conquistare gradualmente la fiducia del mio allenatore e cogliere l’occasione quando me la restituirà. Come ogni giovane belga, mi sono proposto un giorno di diventare Red Devil .Cerco di dare il massimo ogni giorno e penso che esibendomi nel mio club le cose verranno in modo naturale.”
Venezia come trampolino di lancio
Le sue ambizioni in Nazionale sono chiare: “Il Mondiale del 2026? Certo che ci sto pensando. Se giocare in Italia piuttosto che in Belgio mi favorisce? Forse… Giocare all’estero ci fa forse ti vede sotto una luce diversa, Non lo so… Ma penso che la prestazione pura resti ancora la più importante.”
Intanto l’ex Louvanist si fa le ossa con i Diablotin: “Stiamo nello stesso albergo dei Devils: dormono al piano di sopra e mangiamo alla stessa ora in mensa. Ho già avuto occasione con cui discutere Artù Teatroche si è fermato a salutarmi nella stanza che condivido con Lucas Stassin”. Schingtienne salirà di un piano negli anni a venire?
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