Le autorità spagnole hanno fatto punti nella lotta contro lo streaming illegale. Quest’ultimo ha annunciato venerdì la chiusura dell’applicazione di streaming illegale Cristal Azul, il canale più utilizzato del paese che trasmette gratuitamente le partite della prima e della seconda divisione spagnola a quasi 78.000 utenti, per un danno stimato in oltre 42 milioni di euro.
L’indagine, aperta a seguito di una denuncia congiunta della Liga e del canale televisivo Movistar, “ha portato all’incriminazione di un uomo di 37 anni per reati contro il mercato e i consumatori a seguito di una frode valutata per 42.547.104 euro, il blocco e la cancellazione di tutti i canali di l’applicazione di messaggistica istantanea su cui sono state trasmesse le partite nonché la cancellazione del codice di programmazione utilizzato illecitamente”, assicura in un comunicato stampa civile la guardia, accusata del fascicolo.
“Attraverso il lettore multimediale KODI, che consente la riproduzione di vari tipi di media digitali (video, immagini e audio) in modalità differita, online o in streaming, gli investigatori hanno rilevato che una delle estensioni o “add on” creati da uno sviluppatore esterno a grazie alla piattaforma è stato possibile guardare gratuitamente le partite di Calcio della prima e della seconda divisione spagnola”, riassume il comunicato stampa delle autorità.
Questa operazione è una piccola vittoria per il presidente della Liga, Javier Tebas, nella guerra allo streaming illegale che considera un “furto” che potrebbe portare il calcio “alla bancarotta”. I diritti tv della Liga, nazionali e internazionali, rappresentano poco più di 2 miliardi di euro a stagione.
In Francia, l’assegnazione dei diritti televisivi della Ligue 1 a DAZN ha rilanciato con forza negli ultimi mesi il dibattito sulla pirateria e sullo streaming illegale.
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