Basta assistere alla conferenza stampa del “mister”, con domande piene di ottimismo intorno a una squadra con rinnovato piacere e un po’ giocose per convincersi che tutto è cambiato, in quattro mesi, intorno alla Nazionale.
Quasi tutto, visto che a ricoprire il posto in Germania era già il tecnico, 65 anni. Arrivato a settembre 2023, dopo la partenza a sorpresa di Roberto Mancini, l’ex T1 del Napoli si è preso la responsabilità del mancato torneo ed è stato successivamente confermato. Allora, cosa è cambiato perché questa squadra diventasse attraente e vincesse con merito, soprattutto in Francia?
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“C’è una nuova generazione in arrivo e tanti bravi giovani giocatori”risponde Fabrizio Patania, seguitore della selezione nazionale per l’ Corrierre dello Sport. Solo tredici giocatori sono gli stessi degli Europei, anche se alcuni assenti per infortunio (Calafiori, Pellegrini, Scamacca). Escono Jorginho, Darmian, Cristante, El Shaarawy e Chiesa, anche se nel suo caso si tratta soprattutto di infortunio.
“L’atmosfera è diversa nel gruppo si avverte più serenità e tranquillità dopo la vittoria al Parco dei Principi”continua il nostro collega. “Tuttavia, questa squadra è giovane, poiché la sua età media è di 24 anni! In Germania la situazione era più vecchia e c’erano molte domande sulla tattica. Non è più così.”
Fabrizio Patania sottolinea il rientro di Tonali (24), che era stato squalificato per un affare di scommesse sportive: “Il suo ritorno dopo l’Euro ha fatto bene al centrocampo. Davanti Retegui (25) sta bene con l’Atalanta e anche in Nazionale; mentre Cambiaso (24), a destra, in questo momento si trova molto bene con la Juve”.
gabbianoÈ giocando bene che si ottiene il massimo piacere, ne sono convinto.
Commento confermato da Luciano Spalletti questo mercoledì sera, nella sala stampa dello stadio Re Baldovino: “Cosa è cambiato? Cerchiamo di essere chiari e scegliamo giocatori motivati, orgogliosi di indossare la maglia; se giocano o no. Ho cercato di fare buone scelte, in base alla mia esperienza. I nostri giocatori investono di più e sanno sfruttare le diverse posizioni in campo dove ci sono pochi posti fissi. Oggi troviamo questo equilibrio”.
Undici gol in quattro partite
E questo non impedisce alla sua squadra di divertirsi offensivamente, come questi undici gol segnati in quattro partite da sette marcatori diversi (Frattesi, Retegui, Di Lorenzo, Raspadori, Dimarco, Kean e Cambiaso), concedendo pochissime occasioni. “Sì, la mia squadra vuole solo giocare bene.”continua l’allenatore. “Chi dice bel gioco dice risultato: è una mia idea dopo 30 anni di esperienza. Ne sono convinto. È giocando bene che ottieni più piacere e più risultati.” Un nuovo percorso che dovrà trovare conferma in settimana contro i Devils poi contro la Francia in un San Siro completo, ma che per il momento ha dato i suoi frutti.
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