La candidatura di Hussein Jenayah, ex membro della Federcalcio tunisina (FTF), per il posto di rappresentante della zona Nord Africa all’interno del Comitato Esecutivo della Confederazione Calcio Africana (CAF), ha recentemente preso una piega inaspettata. Un’ora prima della scadenza del termine legale per la presentazione delle candidature, Jenayah ha rinunciato alla sua, permettendo a Walid Sadi, presidente della Federcalcio algerina, di candidarsi senza concorrenza.
Pochi giorni prima del ritiro della candidatura tunisina, reso pubblico mercoledì 13 novembre, i media algerini erano in subbuglio, mal digerindo quello che consideravano un “affronto” della Tunisia vassallata al loro Paese. Hanno così affermato che Hussein Jenayah beneficerebbe del sostegno di Fouzi Lekjaa, il che lascia intendere che si ripeterà lo schiaffo umiliante inflitto al precedente presidente della federazione algerina, Djahid Zefizef, che aveva perso il voto nel luglio 2023 ad Abidjan L’avversario libico Abdul Hakim Al-Shalmani, ottenendo solo 15 voti contro 38. Il regime di Algeri ha preferito questa volta assicurarsi che il suo candidato non avesse alcun avversario di fronte. Che coraggio!
I media algerini sono inoltre orgogliosi che il presidente Abdelmadjid Tebboune abbia esercitato pressioni su Kaïs Saïed affinché ottenesse il pacchetto del candidato tunisino. E c’è chi è arrivato addirittura ad affermare che il presidente della federazione algerina, Walid Sadi, difenderebbe gli interessi dell’Algeria… e della Tunisia all’interno della CAF.
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Il ritiro della candidatura tunisina avviene in un contesto in cui la Tunisia sembra sempre più dipendente dalle decisioni di Algeri. In effetti, da quando Kaïs Saïed è salito al potere nel 2019, la Tunisia sembra allontanarsi dalla sua neutralità storica a favore di un’ostentata sottomissione al regime di Algeri. Questa vassallizzazione ha comportato un cambiamento nella posizione tunisina sul conflitto artificiale nel Sahara marocchino. Nell’ottobre 2021, durante la votazione della risoluzione 2602 al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Tunisi ha optato per l’astensione. Questa scelta è stata seguita da un altro gesto senza precedenti nell’agosto 2022, durante il forum TICAD, dove la Tunisia, e contro la volontà del co-organizzatore giapponese, ha introdotto, con irruzione, una “entità fantoccio”. Anche il presidente tunisino ha riservato a Benbattouch un’accoglienza degna di un capo di Stato, stendendogli il tappeto rosso.
Queste scelte diplomatiche, interpretate come segnali di allineamento – per non dire sottomissione – all’Algeria nella sua rivalità con il Marocco, riflettono una progressiva perdita di sovranità della Tunisia. Sotto l’influenza di Algeri, sembra diventare un’estensione delle ambizioni geopolitiche algerine nella regione.
Il ritiro di Hussein Jenayah a favore del suo omologo algerino non è che un’ulteriore prova della vassallizzazione della Tunisia da parte del potere di Algeri e solleva interrogativi sulla capacità dei suoi leader di difendere gli interessi del Paese. Questa affermazione dell’economista e deputato algerino Elhouari Tigharsi trova conferma ogni giorno alla prova dei fatti: “Siamo onesti, la Tunisia è considerata una delle più importanti wilaya algerine».
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