Molti lo sognano: un diploma che permetta loro di trovare lavoro anche prima della fine degli studi, di fare la scelta difficile o difficile tra più offerte, di cambiare settore di attività quando lo desiderano, di muoversi secondo i propri progetti di carriera o per riprendere gli studi se lo desideri.
Anno dopo anno, l’attrattiva della laurea in ingegneria sul mercato del lavoro continua ininterrotta. Secondo l’ultima indagine condotta dall’associazione degli Ingegneri e degli Scienziati di Francia (IESF) tra gli ex studenti delle scuole di ingegneria e i laureati in discipline scientifiche (bac + 5 e superiori), l’85% dei laureati delle ultime tre classi (2020-2023) ha riscontrato un lavoro in meno di tre mesi; Il 65% è stato addirittura reclutato prima della fine degli studi.
È il caso di Louis-Mayeul Rousset-Rouvière, 24 anni, di Hauts-de-Seine, più volte avvicinato mentre studiava alla prestigiosa Scuola Nazionale dei Ponti e delle Strade. “Sentivamo di essere richiesti. Ogni anno, le aziende si riversavano al Forum Trium [qui réunit grandes écoles et entreprises], vale a dire che hanno pagato per incontrarci e farci venire voglia di lavorare per loro. »
Quando Louis-Mayeul contatta grandi gruppi, come Eiffage o Vinci, nell’ambito dei suoi tirocini obbligatori alla fine del secondo anno, viene richiamato immediatamente. Per il tirocinio di fine studi ha solo l’imbarazzo della scelta ed esita. “È una decisione importante, perché spesso determina la prima assunzione”spiega il giovane, che alla fine ha scelto Setec, rinomato studio di progettazione, dove continuerà a lavorare a tempo indeterminato.
“Il diploma di ingegneria è un’ottima macchina per inserirsi, è molto selettivo in entrata ma si inserisce molto bene in uscita”conferma Jean Pralong, docente-ricercatore in gestione delle risorse umane alla Normandy Management School, che modera però l’idea secondo cui sarebbero solo i candidati a dettare legge sul mercato del lavoro. “Non dobbiamo perdere di vista il fatto che si tratta di un mercato segmentato. Per ciascun laureato esiste un ventaglio di posti accessibili, a seconda della graduatoria della propria scuola e del settore di attività. Non è illimitato. »
Forte evoluzione delle aspettative
Se i giovani laureati non sono onnipotenti nelle trattative con i recruiter, hanno comunque un lusso: quello di poter cambiare azienda, o anche professione, quando vogliono e secondo i propri criteri. Bertille (che non ha voluto rivelare il suo cognome, come altri intervistati), 25 anni, anche lei laureata a Les Ponts, ha rifiutato una buona offerta – un lavoro interessante, piuttosto ben retribuito – che le era stata fatta durante il suo tirocinio di fine studi. La posizione geografica non le piaceva e allora, con il diploma in mano, ha voluto prendersi una pausa.
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