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Marco Mouly, protagonista della truffa della carbon tax, condannato a tre anni di carcere e preso di mira da un mandato di cattura

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L'uomo, 59 anni, tornato in detenzione a marzo a seguito della revoca parziale di una pena sospesa risalente al 2019, è stato rilasciato il 2 novembre.

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Pubblicato il 12/11/2024 15:23

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Marco Mouly alla corte di Parigi, 13 marzo 2024. (THOMAS SAMSON/AFP)

Marco Mouly, protagonista della gigantesca truffa della carbon tax, è stato condannato in contumacia, martedì 12 novembre a Parigi, a tre anni di carcere per aver organizzato la sua insolvenza per non ripagare i suoi debiti legali. L'uomo, 59 anni, tornato in detenzione a marzo a seguito della revoca parziale di una pena sospesa risalente al 2019, è stato rilasciato il 2 novembre.

Questi nuovi reati, commessi in stato di recidiva giuridica, ne sono la prova “chiaramente non ho imparato la lezione” delle sue precedenti condanne, ha dichiarato il presidente, per giustificare l'emissione di un mandato d'arresto contro l'imputato, assente all'udienza. In questo caso gli veniva imputato in particolare di aver ridotto i suoi diritti d'autore sui contratti di edizione, soprattutto del libro di cui era coautore, La corsa (2022) e di aver nascosto entrate nell'ambito di un contratto di influencer.

Marco Mouly è stato processato anche per aver creato una società, la SAS I Trade, senza alcuna vera attività economica. In questo procedimento è stato riconosciuto colpevole anche di abuso di beni aziendali.

La Corte ha sottolineato il “inganno” messo in atto dall'imputato “danno alla società nel suo insieme”evidenziando a “particolare ingegno” del suo funzionamento e la creazione di una sede centrale fittizia “per ingannare” i servizi di integrazione e libertà vigilata del detenuto che lo ha seguito. Il 25 settembre l'accusa ha chiesto nei suoi confronti quattro anni di reclusione e l'interdizione permanente dalla gestione di un'impresa.

Alla fine di giugno 2017, Mardoché Mouly è stato condannato in appello a otto anni di reclusione e a un milione di euro di danni nell'ambito della cosiddetta carbon tax, una vasta frode dell'IVA sul mercato dei diritti d'inquinamento. È stato anche condannato, insieme agli altri coimputati, a pagare allo Stato francese una multa di oltre 283 milioni di euro.


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