Pubblicato il 12 novembre 2024 alle 08:29. / Modificato il 12 novembre 2024 alle 11:19.
“Chi era quello con il cappello nero?”, chiede un fotografo in piumino. Uno dei suoi numerosi colleghi ha riconosciuto Manu Koné. Il centrocampista dell’AS Roma, non ancora molto esperto di Clairefontaine, è solo alle prime selezioni per la squadra francese. Tre sobri ma scintillanti veicoli elettrici di ultima generazione, su cui è ben visibile il marchio dello sponsor della Federcalcio francese (FFF), continuano a susseguirsi ogni cinque minuti in un balletto che sembra preciso sotto un grigiore tipico della regione parigina. Le stelle del calcio escono a segno davanti alle telecamere con gli outfit all’ultima moda, firmati dai brand del lusso più ricercati.
L’11 novembre, anniversario dell’armistizio del 1918, l’aspetto è più discreto del solito con, per quasi tutti, uno stemma di fiordaliso che simboleggia il sacrificio dei soldati francesi. C’è anche da dire che il clima è teso per la mancata convocazione di Kylian Mbappé e soprattutto il contesto politico della partita contro Israele che si profila giovedì allo Stade de France.
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