Veloce, aggressiva e ossessionata dalla porta avversaria, Carolo del Saint-Trond, cresciuta nelle Fiandre prima di esplodere a Liegi, non lascia indifferenti molti. Nuove attenzioni per l’uomo che un anno e mezzo fa giocava ancora a calcio amatoriale, riportandolo all’adolescenza, quando era una delle grandi speranze del Genk. “Non avrei mai immaginato di avere questo trofeoè sorpreso. Il titolo di capocannoniere? Non è un obiettivo. Forse a cinque partite dalla fine se sarò ancora in corsa ma soprattutto mi sto preparando a gestire i momenti meno prolifici.”
Una bella modestia da parte di un ragazzo che non ha ancora la sua pagina Wikipedia in francese nonostante 51 gol segnati negli ultimi 25 mesi a Thes (3 pareggi), Liegi (2 pareggi) e Saint-Trond. Per conoscerlo meglio gli abbiamo sottoposto i nomi dei marcatori. Con, lo ammettiamo, una piccola piroetta per evocare anche un ex compagno d’oro. Tocca a Bertaccini reagire e raccontare la sua storia a modo suo.
gabbianoConosco altri ragazzi dilettanti che sono al livello D1: Hulsmans, Bounou…
François Sterchele
“Devo essere sincero: non lo conosco bene, ma mi hanno già parlato di lui. Ha anche giocato a calcio amatoriale prima di diventare professionista, giusto? Veniva dalla D3 come me? Dalla P1? Ah sì, è ancora più forte. Ho solo ricordi di lui a Bruges. Era un gran marcatore. Allo Charleroi, club che mi sta sempre a cuore, so che è stato molto apprezzato. Ci sono più buoni giocatori di quanto si pensi nel calcio amatoriale. Sono stato fortunato ad avere le statistiche (Nota del redattore: 28 gol in una stagione a Thes) che mi ha permesso di farmi notare. Ma, per conoscere un po’ l’élite adesso, conosco ragazzi che hanno il livello. Il terzino destro di Hulsmans a Thes, ha le qualità ma non vuole andare più in alto. Stessa cosa per Bounou che oggi è ad Hasselt. I club di D1 dovrebbero osare di più, ma devono avere la certezza che il ragazzo sia del livello. Nonostante tutti i miei gol al Thes, avevo solo due offerte: Liegi e Lierse, due club di D2…”
gabbianoCosa succede se ricevo una convocazione dall’Italia e dal Belgio contemporaneamente? Scelgo la Squadra.
Pippo Inzaghi
“Il mio primo idolo (sorriso). Mi riconosco tantissimo nel suo gioco. Una volpe di superficie a cui non importa fare bei gol. Il mio gol annullato allo Standard lo ha dimostrato bene. Non appena la guardia si volta dopo aver mancato il controllo, corro come un matto verso di lui. So che posso avere il contrario favorevole. Non credo che esista una forma di istinto. Evidentemente Inzaghi era su un livello diverso dal mio. Lo amavo al Milan, il mio club. Sono nato a Charleroi ma l’Italia per me è molto importante. Cosa succede se ricevo contemporaneamente una convocazione per la Squadra e per i Diavoli? Scelgo l’Italia. Questo è il mio sogno finale. Sembra che la federazione italiana avesse chiesto di me per le sue squadre giovanili quando ero al Genk ma non ho mai avuto contatti diretti. La mia famiglia proviene da un piccolo paese vicino Bari. Siamo molto legati alle nostre radici”.
gabbianoSonck mi ha insegnato molto sul lavoro dell’attaccante al Genk.
Wesley Sonck
“Parlavamo dell’istinto del marcatore. È qualcosa di innato ma puoi ancora lavorarci ed è quello che ho imparato con Wesley. Era l’allenatore specifico degli attaccanti quando ero a Genk. Non sapevo chi fosse tutto quando ha iniziato a lavorare con me ho scoperto di lui e ho visto i suoi video e ho imparato molto sul posizionamento. su come ridurre il numero di tocchi di palla nella zona di rifinitura, come girarsi… È stata una grande esperienza di apprendimento. I club dovrebbero lavorare di più con allenatori specifici per gli attaccanti sono stato un grande centravanti altrimenti è inutile. L’Unione ha assunto Kevin Mirallas ed è un’ottima idea.”
gabbianoVoglio essere un rompicoglioni per il mio difensore. Sempre in duello, sempre in contatto.
Zlatan Ibrahimovic
“Mio fratello maggiore Paulino mi ha soprannominato ‘Ibra’ quando eravamo piccoli. All’epoca in cui giocavamo nel Club Brugge dopo aver lasciato lo Charleroi e poi nello Standard. Eravamo appena adolescenti. Mio fratello è una persona saggia e tranquilla (Ndr: gioca oggi al Floridorfer nella D2 austriaca)sono più caldo (ride). Sono un ragazzo educato e simpatico fuori dal campo ma quando giochiamo a calcio sono una persona diversa. Divento aggressivo e cattivo. Non scherzo con i difensori ma voglio essere un rompicoglioni per gli avversari. Sono sempre in duello, sempre in contatto. L’altro giorno su calcio d’angolo un difensore dello Standard mi ha chiesto di smettere di correre ovunque. Mi ha detto: ‘Resta qui’ (ride). Mi piace far perdere la testa ai difensori”.
Related News :