Jérôme Rothen ha accolto questo lunedì su RMC l'occhiolino di Jules Koundé al suo arrivo a Clairefontaine per il raduno della squadra francese. Il consulente, molto critico nei confronti del look della squadra di ottobre, e più in generale della “sfilata” dei Blues, ha apprezzato la sua autoironia e la scelta dell'abbigliamento per la nuova tappa internazionale.
Jérôme Rothen si è particolarmente infastidito dopo l'arrivo dei giocatori della squadra francese a Clairefontaine per il raduno di ottobre, denunciando la “sfilata di moda” dei giocatori e un “circo monumentale”. Se Jules Koundé avesse poi condiviso un tweet per rispondere al consulente, questo lunedì indossava una giacca vintage dei Blues che la squadra destra è approdata nella selezione per le partite contro Israele e Italia. Un occhiolino totalmente validato dalla “zampa sinistra” di RMC Sport.
“Già il suo tweet di risposta non era affatto aggressivo e anzi piuttosto benevolo”, ha lanciato l'ex centrocampista dei Blues e del PSG nello show. Rothen si accende su RMC. “Alla fine, è bello avere scambi remoti del genere, dimostra anche la tua autoironia”.
“Mi piace sempre di più”, ha continuato anche Jérôme Rothen. “Anche lui è di seconda fascia, accetta le critiche, gliene ho date anche tante e anche parlando di campo è sorprendente. In Champions ha fatto tre assist…”
Rothen non ha rimpianti fondamentali
Soddisfatto della scelta di abbigliamento di Jules Koundé come del resto dei giocatori arrivati in giornata allo Château des Bleus, Jérôme Rothen non ha però cambiato idea sulla radice del problema.
“No, no, non sono mea culpa. Per me è una sfilata e non dovrebbe esserlo. Arrivi con la squadra francese ai piedi del castello, perché è girato così? Abbiamo outfit, brand che non hanno nulla a che fare con gli sponsor della squadra francese e della FFF”, ha infine detto Jérôme Rothen.
“Chiediamo loro anche di fermarsi per la foto. (…) Ciò che mi dà fastidio è che approfittiate del raduno della squadra francese per mettere in risalto marchi che non hanno nulla a che fare con i marchi della Federazione.”
Jean-Guy Lebreton con Rothen si accende
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