Candidato alla presidenza del World Rugby, Abdelatif Benazzi annuncia di voler cambiare il sistema del rugby rendendolo più aperto ai Paesi in via di sviluppo, ma anche più attrattivo.
L’ex capitano del XV di Francia Abdelatif Benazzi, candidato alla presidenza del World Rugby, vuole dare una scossa alla situazione”conservatorismo» dell’istituto in “aprendolo» verso più paesi e ridando alla Francia un posto centrale, ha spiegato in un’intervista all’AFP.
L’ex giocatore con 78 presenze non è soddisfatto dello stato del rugby che vede” I principali paesi si trovano in difficoltà finanziarie e la maggior parte presenta deficit operativi superiori a 10 milioni di euro. C’è l’allerta, la barca rischia di affondare.» Benazzi sottolinea anche l’eccessiva importanza data ad alcuni Paesi, sia a livello decisionale, sia dal punto di vista economico. “I tour estivi e autunnali sono un po’ obsoleti e meno redditizi per le nazioni, soprattutto quelle del sud. La Coppa delle Nazioni dal 2026 (che dovrà essere organizzato ogni due anni con le migliori squadre del Nord e del Sud del mondo, ndr) sarà una competizione innovativa.»
Migliore distribuzione delle decisioni
Abdelatif Benazzi si rammarica della mancanza di decisioni comuni e dell’eccessiva importanza data ad alcune persone. “Oggi 11 paesi rappresentano il 70% dei diritti di voto nel World Rugby, il che contribuisce al conservatorismo. Alcuni paesi come Spagna e Portogallo non hanno il diritto alla discussione. Soffrono.» dichiara l’ex capitano del XV di Francia, che vuole anche che il rugby si apra di più all’Africa. “Non capisco perché siamo titubanti nei confronti dell’Africa, che in futuro (nel 2100 secondo un rapporto dell’ONU, ndr) rappresenterà il 40% dell’umanità. Al contrario, non possiamo destinare un quarto del budget al Nord America, con la Coppa del Mondo negli Stati Uniti nel 2031, a scapito di altre regioni.»
Infine, Benazzi vuole restaurare l’immagine della Francia, che ha mostrato un’ottima vetrina durante gli ultimi Mondiali. “Anche la Francia, che è un paese importante, è esclusa da alcune decisioni. Facciamo parte del consiglio del World Rugby ma non siamo nell’ufficio esecutivo, ma abbiamo l’impressione che le decisioni vengano prese lì. Vorrei dare più potere al Consiglio.»
Il mondiale di rugby, che si riunirà martedì a Dublino, eleggerà giovedì il suo presidente per quattro anni. Oltre a Benazzi in corsa ci sono l’australiano Brett Robinson e l’italiano Andrea Rinaldo.
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