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Gli Alouettes perdono nella finale dell’Est: difficile dare la colpa a Jason Maas, ma…

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In una squadra così unita come quella degli Alouettes, dove nessuno punta il dito contro, è senza dubbio inappropriato mettere in discussione alcune decisioni dell’allenatore Jason Maas e dei suoi assistenti per spiegare la sconfitta per 30-28 subita dagli Alouettes Sabato la finale dell’Est. Ovviamente, le numerose palle perse inizialmente affondarono il club di Montreal contro i Toronto Argonauts. Tuttavia, contro ogni aspettativa, la partita sarebbe potuta facilmente arrivare ai supplementari.

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“A volte è la psiche a dettare le nostre decisioni. Ma penso che questa sarà l’ultima delle nostre preoccupazioni, ha detto Maas, quando gli è stato chiesto della sua scelta di optare per una conversione da due punti dopo un touchdown riuscito degli Alouettes nei primi minuti del quarto quarto. Soprattutto avremmo protetto meglio la palla durante tutta la partita, questo avrebbe potuto offrire un risultato diverso e più a nostro favore.

Palle vaganti e un totale di cinque palle perse contro gli Alouettes in questa partita, dobbiamo ricordarlo. Ancora. La situazione merita di essere sviscerata, perché ognuno ha la possibilità di sfruttare una sconfitta per mettersi in discussione e, se necessario, trarre insegnamenti.

12 minuti, un’eternità…

Gli Alouettes avevano quindi ridotto il divario a un punteggio di 27 a 22 a poco più di 12 minuti dalla fine del quarto quarto quando il club aveva una scelta da fare: convertire un punto o tentare una conversione da due punti .

Nella tribuna stampa dello stadio Percival-Molson, ho chiesto umilmente al mio collega Marc Calixte, ex giocatore ed editorialista della Canadian Football League, Giornale di Montreal: “Cosa faresti?”

“12 minuti sono un’eternità nel calcio canadese. Prenderei il punto, perché è una partita combattuta e non sai cosa può succedere”, ha risposto.

La finale dell’Est è andata esaurita davanti a 23.035 tifosi sabato al Percival-Molson Stadium.

Foto Agenzia QMI, MARIO BEAUREGARD

Ovviamente, una trasformazione riuscita avrebbe posto gli Alouettes tre punti dietro l’avversario, o un canestro. Guidato dal mio istinto, ma soprattutto dalla conoscenza e dall’esperienza del mio collega, ho quindi calcolato che se gli Alouettes optassero per la trasformazione e Toronto dovesse seguire con un field goal, Montreal si troverebbe a sette punti, che rappresenta un touchdown con trasformazione.

Sono d’accordo: è sempre più facile dirlo a posteriori, ma lo prevedevamo.

Una scommessa persa

Maas ha invece optato per un tentativo di conversione dopo il touchdown di Mack. Mancò l’obiettivo e gli Alouettes continuarono a restare indietro di cinque punti. Seguì un field goal di Argos da 20 yard a quattro minuti dalla fine. Gli Alouettes si ritrovano ora sotto otto punti, il che costringe la squadra a tentare un’altra conversione da due punti, in caso di touchdown.

Indovina un po? Questo è esattamente quello che è successo. Touchdown di Walter Fletcher e un’altra conversione da due punti fallita. Risultato: gli Alouettes perdono 30 a 28.


Il giocatore dell’Alouettes Jordan Domineck rimuginava sulla sconfitta al termine della partita di sabato.

MARIO BEAUREGARD/AGENCE QMI

Se invece avessimo fatto due trasformazioni, il punteggio sarebbe stato 30 pari e chissà cosa avrebbero comportato i supplementari?

“Ad essere onesti, non sono decisioni mie, seguo quello che vogliono gli allenatori. Alcune statistiche dicono di fare una conversione da due punti in anticipo, perché se si perde una tale conversione, si può avere la possibilità di averne una seconda più tardi, ha commentato Fajardo la scelta fatta dagli istruttori dopo il touchdown di Mack. Non importa come si sentisse Maas, sappiamo che è un allenatore aggressivo e ci piace questo suo aspetto, ci è piaciuta la sua decisione di andare a segno per i due punti… Purtroppo gli Argonauti hanno fatto bene in difesa nella sequenza. Alla fine possiamo analizzare tutto, ma sono state tante le giocate che hanno cambiato il corso di questa partita”.


Cody Fajardo in azione durante la finale dell’Est giocata contro gli Argonauti sabato 9 novembre 2024 a Montreal.

Foto Agenzia QMI, MARIO BEAUREGARD

Se Fajardo non avesse armeggiato con la palla nel terzo quarto quando gli Alouettes erano in posizione per un canestro, o se avesse completato un passaggio in una delle conversioni da due punti, il risultato avrebbe potuto essere diverso. Bisogna concedere il beneficio del dubbio anche a Maas: sono state tutte le palle perse a causare la sconfitta degli Alouettes. Non c’è dibattito su questo.

Nel quaderno…

  • Nella vittoria come nella sconfitta, l’allenatore degli Alouettes, Jason Maasha una qualità innegabile: sa come radunare le sue truppe. Non si è quindi trattato di valutare separatamente il lavoro dell’attacco, del reparto difensivo o delle squadre speciali, sabato sera, dopo la sconfitta. “Vinciamo come squadra e perdiamo come squadra”, ha detto Maas. Non sono dell’umore giusto per dire che una delle tre faccette abbia fatto meglio. Come squadra abbiamo perso”.
  • Dopo tutte le palle perse subite dagli Alouettes in questa sconfitta per 30-28, il quarterback Cody Fajardo lasciò cadere una frase carica di significato: “Mi sento come se fossi in un incubo”.
  • I Toronto Argonauts affronteranno la sfida di giocare la finale della Grey Cup senza il loro quarterback numero uno Chad Kelly. Quest’ultimo ha riportato la frattura della tibia nel terzo quarto durante la partita contro gli Alouettes. L’allenatore Ryan Dinwiddie ha già identificato Nick Arbuckle come quarterback titolare per l’incontro finale contro i Winnipeg Blue Bombers.


MARIO BEAUREGARD/AGENCE QMI

  • Vergognatevi alcuni fan degli Alouettes che esultavano quando il quarterback degli Argonauti Chad Kelly si infortunava.
  • Parecchi Québec domenica prossima sarà in divisa a Vancouver per la finale della Grey Cup. Per gli Argos, le reclute Kevin Mital e Anthony Vandal fanno parte della formazione, così come Kerfalla Exumé e Brian Harelimana. Per quanto riguarda i Blue Bombers, puntano su Kevens Clercius, Shayne Gauthier e Redha Kramdi, tra gli altri.
  • IL Coppa Grigia è arrivato fisicamente a Vancouver domenica. La Canadian Football League e le Forze Armate canadesi hanno potuto dare il via ai festeggiamenti.

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