E’ l’ora dei colpi finali di racchette nel calderone di Bercy. Dopo trentotto anni nell’emblematico recinto dei 12e quartiere della capitale, il Paris Masters 1000 si stabilirà nell’autunno del 2025 all’Arena Paris La Défense, a Nanterre, la sala da concerto più grande d’Europa e quindi più in linea con gli standard di questa categoria di tornei, appena sotto il Grand Slam.
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Ma questa settimana, nelle baie, un’altra “partita” assorbe eletti e volontari della Federazione francese di tennis (FFT): l’elezione del suo presidente. I presidenti dei club contano per la metà dei voti e i leader della lega e dei comitati per la seconda. La votazione è iniziata a settembre e si concluderà durante l’assemblea generale elettiva del 14 dicembre.
Eletto per la prima volta nel 2021, Gilles Moretton (66 anni) si candida a succedergli alla guida della federazione più ricca di Francia (490 milioni di euro di fatturato nel 2024). Si oppone a Germain Roesch, che da quattro anni guida la potente Ligue Ile-de-France – la più grande per numero di licenziatari e voti.
L’attuale vicepresidente della FFT responsabile per la responsabilità sociale era tra i sostenitori di Gilles Moretton durante la precedente campagna. L’ex giocatore (65e mondo nel 1981) ha poi incarnato il cambiamento destinato a voltare definitivamente pagina su Bernard Giudicelli, dopo quattro anni di mandato simile a una “iper-presidenza”.
È proprio la stessa rimostranza che Germain Roesch formula oggi contro Gilles Moretton, di cui denuncia “onnipotenza, autocrazia stessa”. “Puoi unirti a qualcuno e scoprire quella persona in seguito…, assicura l’outsider 65enne per giustificare questa inversione di tendenza. Ho problemi sia con la persona che con il modo in cui è stato implementato il programma. » L’ex due volte campione di ciclismo su pista dell’Alsazia, che si è appassionato al tennis iscrivendo i suoi due figli, sostiene “una governance partecipativa, dove tutti possono esprimere la propria opinione senza paura e che permette la contraddizione”.
Moretton sorpreso da questa candidatura
La gestione del passaggio dal torneo di Bercy lo ha convinto a lanciarsi nella battaglia: è ufficialmente candidato dal 19 giugno. Secondo Germain Roesch la decisione di emigrare a nord-ovest della capitale è stata presa da “due dipendenti e il presidente”senza consultare i funzionari eletti e i presidenti dei club. Falso, ribatte Gilles Moretton. “C’era un processo da dire: stiamo lanciando lo studio, è stato fatto da tutte le équipe tecniche della federazione e non solo dalla Moretton”, si arrabbia il presidente, convinto che Bercy fosse decisamente angusta.
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