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Murat Yakin non ha che l’imbarazzo della scelta

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Con Murat Yakin, il mistero è qualcosa che si ambienta bene. Un modo per non voler dire molto, per non svelare le proprie carte. Il desiderio di dare vita al dubbio. L’obbligo di prepararsi a tutto, anche se, col tempo, l’allenatore ha imparato a risparmiare almeno l’elemento sorpresa ai suoi giocatori.

Ai Mondiali del 2022, proprio lo stesso giorno degli ottavi di finale contro il Portogallo, avvertì che avrebbe cambiato il suo sistema passando dal 4-3-3 al 3-5-2. Sgradito, vista la sconfitta per 6-1. Durante gli ultimi Europei, cinque giorni prima che la nazionale entrasse nella mischia contro l’Ungheria, Michel Aebischer apprese che si sarebbe reinventato esterno sinistro.

Lunedì, alla vigilia della partita contro la Danimarca, Murat Yakin ha condotto interviste individuali e ha analizzato con tutto il suo gruppo la sconfitta per 2-0 contro la Serbia. Ha già annunciato qualche cambiamento per martedì sera (20:45)? In una conferenza stampa non ha escluso del tutto questa possibilità.

Cosa potrebbero essere? Un sistema diverso? Non sono sicuro: anche se a Leskovac la Svizzera ha chiuso la partita con un 4-3-3, sappiamo quanto i suoi allenatori (Xhaka, Akanji) tengano a questo 3-4-3 molto fluido. Ma questo può essere immaginato con profili diversi.

C’è già una prima domanda che sorge spontanea: chi sostituirà Silvan Widmer? Il terzino del Magonza è squalificato, dopo aver ricevuto sabato il secondo cartellino giallo in Nations League. Nella selezione svizzera, nessun profilo totalmente simile.

Contro la Serbia, due giocatori hanno occupato la corsia di destra, dopo l’uscita del titolare all’intervallo: Dan Ndoye, poi Edimilson Fernandes. Questi sono i due principali candidati. Ricordiamo anche che, agli Europei, Widmer era squalificato contro l’Italia: al suo posto è subentrato Ndoye. L’aveva mantenuto contro l’Inghilterra. È una soluzione che funziona.

Questo sarebbe il cambiamento digitale. Ma forse dobbiamo riflettere ulteriormente. Si prenderebbe di mira necessariamente Michel Aebischer: a sinistra c’è la sensazione che l’esperienza di ruolo ibrido del giocatore del Bologna abbia incontrato certi limiti. Come potrebbe essere sostituito? Lì anche Ndoye può pretendere di occupare questo ruolo, con un profilo diverso. Lo stesso se a dover giocare fosse Ulisses Garcia. Queste sono due possibilità. Devono essere presi in considerazione.

Sono i corridoi che ti fanno pensare. Il resto degli undici apre meno variabili: Fabian Rieder ha tanti motivi per immaginare un ritorno in squadra; Zeki Amdouni resta una garanzia tecnica importante in assenza di Ruben Vargas; Nico Elvedi non ha davvero un sostituto nella selezione a disposizione di Yakin.

In attacco, a dire il vero, Murat Yakin ha poche scelte ovvie. Possiamo immaginare tutte le soluzioni possibili, quelle davvero credibili sono pochissime. Yakin, per quanto aperto alle sorprese, lo sa. E sa anche che ha molto da perdere con una scelta troppo eccentrica.

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