l’essenziale
L’ex capitano dell’Australia denuncia una “evidente perversione della giustizia” dopo la sua condanna per abuso di beni societari legati alla gestione del club di Rugby del Narbonne, sostenendo di non aver potuto difendersi durante il processo svoltosi in sua assenza .
Martedì 15 ottobre, l’ex capitano della squadra australiana, Rocky Elsom, ha descritto la sua condanna per abuso di beni aziendali, legato alla sua gestione del club francese di rugby di Narbonne, come una “chiara perversione della giustizia”, dopo l’emissione di un mandato d’arresto internazionale nei suoi confronti.
In una dichiarazione al Sydney Morning Herald, il 41enne ha affermato di non essere stato informato dell’udienza che lo riguardava e quindi di non aver avuto la possibilità di difendersi. “Non permettermi di difendermi da queste accuse è una chiara perversione della giustizia”, ha detto, aggiungendo che attualmente si trova a Dublino, in Irlanda.
“Ho poche informazioni in più sulle prove presentate in udienza rispetto a quelle di dominio pubblico. Quindi posso solo rispondere alle accuse che sono state fatte pubblicamente”, ha aggiunto.
Leggi anche:
Rugby: un ex giocatore della Top 14, che ha giocato nel Tolone e nel Narbonne, nel mirino di un mandato di cattura internazionale
Secondo Me Patrick Tabet, avvocato della parte civile, Elsom è stato condannato a cinque anni di carcere dal tribunale penale di Narbonne, in sua contumacia, la settimana scorsa. Anche l’ex presidente del Racing Club Narbonnais, in carica dal 2015 al 2016, è stato riconosciuto colpevole di falso e uso di falso e condannato a pagare 705.000 euro alla parte civile, ossia al liquidatore giudiziale del club.
L’ex terza linea, che vanta 75 presenze con la maglia australiana, è stato infatti riconosciuto colpevole di aver pagato 79.000 euro senza alcuna giustificazione a un ex allenatore, e di averlo ingaggiato come direttore generale, per circa 7.200 euro al mese, una persona residente in Australia che “non è mai venuto a Narbonne” e “non ha prestato alcun servizio” per il club, ha detto Me Tabet.
Scrivendo sul Sydney Morning Herald, Elsom ha chiesto “al pubblico di mettere in dubbio la legittimità di una procedura che non consente la partecipazione della persona perseguita”. Ha aggiunto: “Non sono stato interrogato in questo caso e il lungo procedimento sembra avermi deliberatamente impedito di testimoniare”.
Il club del Narbonne, incoronato campione di Francia nel 1936 e nel 1979, è stato messo in liquidazione e retrocesso nel 2018 dopo diversi anni di difficoltà finanziarie. L’ex presidente Elsom ha detto al quotidiano australiano di essere stato usato come “capro espiatorio” per la cattiva gestione del club dopo la sua partenza, dicendo che il Narbonne aveva avuto successo, sia sportivamente che finanziariamente, durante il suo mandato.
Related News :