A poche ore dalla riunione della Società delle Nazioni che contrapporrà la Francia al Belgio, a Bruxelles, lunedì 14 ottobre, un’altra partita inizierà nella capitale belga, sul campo giudiziario. La Federcalcio internazionale (FIFA) è oggetto di un reclamo davanti alla Commissione Europea per violazione delle norme del diritto della concorrenza e abuso di posizione dominante.
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Gli autori della denuncia – la filiale europea del sindacato globale dei giocatori, Fifpro, e l’associazione che rappresenta gli interessi delle leghe nazionali professionistiche del Vecchio Continente, European Leagues – depositata lunedì accusano la FIFA di elaborare il calendario delle competizioni dei club e selezioni senza preoccuparsi del parere dei principali interessati: i giocatori.
Molti di loro si erano pubblicamente arrabbiati per questo nelle ultime settimane, ritenendo di aver tirato troppo forte. “Lo diciamo da tre o quattro anni”ha denunciato, a settembre, il nazionale francese e difensore dell’FC Barcelona Jules Koundé. “Ma nessuno ci ascolta, noi (…)i primi attori. Verrà il momento in cui scioperemo. Solo così dovremo essere ascoltati. » Allertata dai discorsi, in privato, di giocatori sempre più insoddisfatti, la Fifpro afferma di aver chiesto alla FIFA di avviare le trattative. “Trovavamo sempre la porta chiusa”si rammarica David Terrier, presidente del ramo europeo dell’Unione.
“Ci sono state consultazioni”ribatte una fonte interna alla federazione internazionale. “ Hanno portato alla versione finale del calendario” per il periodo 2025-2030, convalidato il 14 marzo 2023 in Ruanda, a Kigali, durante il Congresso annuale dell’organismo. Viene poi approvata la versione ampliata del Mondiale per club, la cui prima edizione si svolgerà nel giugno 2025 con dodici squadre europee – rispetto a quella precedente. “Una decisione unilaterale, la goccia che ha fatto traboccare il vaso”giudica, da parte sua, David Terrier.
Una soglia di 55 partite a stagione da non superare
L’avvio a settembre della nuova formula della Champions League, con almeno due partite in più per squadra, ha rilanciato questa notizia ormai scottante. “Non siamo contrari a nuove competizionispecifica David Terrier. Ma vogliamo una co-costruzione dei calendari, che tenga conto delle opinioni dei giocatori. » Oggi però non è così, secondo la Fifpro, che dal 2019 pubblica i rapporti annuali, prodotti da Football Benchmark, sul ritmo infernale imposto ai calciatori professionisti.
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