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La FFR, la LNR e Provale si uniscono contro il cartellino rosso da 20 minuti proposto da World Rugby

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Mentre il World Rugby vuole sperimentare nuove regole da novembre, quella del cartellino rosso dopo 20 minuti non sembra essere accettata all’unanimità. In ogni caso non è di gusto per il rugby francese. Attraverso un comunicato stampa congiunto, la Federazione francese di rugby, la Lega nazionale di rugby (Top 14 e Pro D2) e Provale (sindacato dei giocatori) si oppongono “fermamente” all’attuazione di questa regola. Spiegazioni.

Mentre il World Rugby vuole dare una scossa alla situazione sperimentando nuove regole nel mese di novembre, le istituzioni francesi del rugby si sono affrettate ad esprimere la loro insoddisfazione. Al centro del dibattito c’è la regola del cartellino rosso dei 20 minuti. “La FFR, LNR e Provale si oppongono fermamente all’adozione della regola del cartellino rosso dei 20 minuti e invitano World Rugby a fare affidamento sulle prove prima di modificare una sanzione così cruciale, in particolare per quanto riguarda l’impatto sulla sicurezza dei giocatori” spiega fin d’ora un comunicato stampa congiunto. Queste tre istituzioni sottolineano le conseguenze di questa “nuova” carta che mette la sicurezza dei giocatori in cima all’agenda: Il cartellino rosso è uno strumento essenziale per scoraggiare comportamenti pericolosi in campo e garantire la sicurezza dei nostri giocatori. Ridurre questa sanzione ad un’esclusione temporanea di 20 minuti indebolirebbe la nostra capacità di tutelare l’integrità fisica degli atleti e mantenere il fair play, valori fondamentali del rugby. Chiediamo al World Rugby di riconsiderare questo esperimento, assicurando che qualsiasi decisione sia basata su dati concreti e convincenti, cosa che oggi non avviene”. assicura Jean-Marc Lhermet, vicepresidente della FFR. “La sicurezza dei giocatori deve rimanere una priorità assoluta e qualsiasi tentativo di ridurre le conseguenze di azioni pericolose è inaccettabile. Incoraggiamo World Rugby a rafforzare, non indebolire, le regole che proteggono la salute dei giocatori”. con tanto di insistenza Malik Hamadache, presidente di Provale.

Lo staff Top 14 e Pro D2 non lo vuole

Ricordiamo che, in teoria, il cartellino rosso da 20 minuti non sostituirebbe il classico cartellino rosso ma sarebbe in realtà un’evoluzione del giallo bunker (spiegazioni complete cliccando qui). Il giocatore sanzionato con un bunker giallo diventato rosso per 20 minuti non tornerebbe in gioco ma potrebbe comunque essere sostituito. Un’espulsione temporanea che permetterebbe di “individualizzare” il più possibile le sanzioni ed eviterebbe di “condannare” una squadra, soprattutto se la decisione arriva all’inizio della partita. Al che rispondono le autorità francesi del rugby: “Anche se alcuni credono che questa regola favorirà un gioco più fluido, le statistiche fornite dalla FFR a World Rugby mostrano che un cartellino rosso non è sistematicamente sinonimo di sconfitta per la squadra penalizzata. Infatti l’analisi basata su 480 partite TOP 14 e Tier 1 partite internazionali, dimostra che solo il 60% delle squadre che hanno ricevuto un cartellino rosso hanno perso alla fine della partita..

Per quanto riguarda il Top 14 e il Pro D2, “lIl personale è chiaro su questo argomento: non vuole questo sviluppo e ritiene che sia essenziale mantenere un elevato livello di sicurezza sul posto. La nostra priorità deve restare la salute e la sicurezza dei giocatori, sia a livello professionistico che attraverso un lavoro approfondito, a partire dalle categorie giovanili, affinché la tecnica di contrasto sia perfettamente adattata alle norme in vigore. Solo così potremo continuare a sviluppare il nostro sport tutelando chi lo pratica”. dice Lucien Simon, vicepresidente della LNR responsabile degli affari sportivi.

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