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CAN 2025. La Nigeria bloccata in aeroporto per più di 16 ore si rifiuta di giocare contro la Libia

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Mentre la Nigeria dovrà affrontare la Libia nella quarta giornata di qualificazione alla Coppa d’Africa 2025, la Superaquile si sono ritrovati bloccati in aeroporto in condizioni fortemente criticate dai giocatori sui loro social network. Bloccati ormai alle 16, i compagni di squadra del capitano William Troost-Ekong si rifiutano di giocare l’incontro previsto martedì a Bengasi.

“Giochi di destabilizzazione”

Da ieri sera la delegazione nigeriana si trova in una situazione molto controversa. I giocatori non esitano a esprimere la loro insoddisfazione su Instagram e X in particolare. Per più di 16 ore, il Superaquile non hanno avuto accesso ad un alloggio per passare la notte, né al cibo: “Più di 12 ore in un aeroporto abbandonato in Libia dopo che il nostro aereo è stato dirottato durante la discesa. Il governo libico ha annullato il nostro sbarco autorizzato a Bengasi senza motivo. Hanno chiuso i cancelli dell’aeroporto e ci hanno lasciato senza connessione, cibo o bevande. Tutto questo per giocare a giochi di destabilizzazione” ha denunciato il capitano nigeriano, corredato di foto a sostegno.

“Le azioni vanno contro lo spirito sportivo”

Dopo la vittoria per 1-0 dell’andata, quattro giorni prima, i finalisti dell’ultima CAN hanno parlato addirittura di sequestro da parte delle autorità libiche, con l’obiettivo di indebolire fisicamente i giocatori e minarne il morale prima dell’incontro. Di conseguenza, William Troost-Ekong ha dichiarato che la sua squadra non giocherà questa partita: “Ho vissuto cose del genere prima di giocare in trasferta in Africa, ma è un comportamento vergognoso. Come capitano e con la squadra abbiamo deciso che NON avremmo giocato questa partita. La CAF dovrebbe esaminare cosa sta succedendo qui. »

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Supportati dai suoi compagni di squadra, anche le stelle Victor Osimhen e Victor Boniface hanno denunciato le condizioni e hanno dato il loro sostegno al capitano, dicendo anche che non avrebbero giocato questa partita. “Sono deluso dal trattamento ingiusto che i miei fratelli e i miei allenatori hanno subito ieri sera all’aeroporto della Libiaha detto l’ex giocatore del Napoli. Tali azioni vanno contro lo spirito sportivo. […] Chiedo alla CAF e alle altre autorità calcistiche di intervenire, perché i miei compagni di squadra e i dirigenti sono ancora bloccati all’aeroporto in Libia. Ciò è inaccettabile e disumano. Rimaniamo uniti, più forti che mai. »

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