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“Locandina” internazionale, Deschamps il chimico, il viaggio notturno di Mbappé… 5 domande su Belgio-Francia

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Lunedì sera in trasferta a Bruxelles in Lega delle Nazioni, i Blues hanno tutto l’interesse a vincere per prendersi un po’ di tranquillità.

Inviato speciale a Bruxelles

Belgio-Francia è ancora un simbolo internazionale?

Sulla carta sì. Lunedì sera, in uno stadio Re Baldovino tutto esaurito e con 40.000 spettatori, la sesta nazione al mondo ospita la seconda del ranking FIFA della Nations League. Allettante. Tuttavia il Belgio non ha più nulla di una grande nazione internazionale. Eliminato al primo turno dei Mondiali 2022 in Qatar, battuto in 8e della finale d’Euro giocando con il braccio piccolo (De Bruyne ha giocato nella sua metà campo da libero centrale) contro la Francia, i Red Devils non sono altro che una pallida copia del cross del 2018 con Hazard, De Bruyne e Lukaku. Inoltre, segno di un crescente disinteresse, le ultime due città si interrogano sul loro futuro internazionale e hanno saltato questa sequenza di ottobre.

Criticato per il suo approccio minimalista e per le sue scelte discutibili (Doku ha giocato terzino destro contro l’Italia giovedì scorso, 2-2), Domenico Tedesco si ritrova nel mirino. Sul versante francese, se la piscina è molto più grande, gli headliner non ci sono o non ci sono più. Mbappé ha preferito l’aria di Svezia e Corsica per ricaricare le batterie, Griezmann è in pensione, come Giroud mentre sono assenti anche Kanté (infortunato) e Rabiot (risparmiato). Non più stelle frequentano le fila francesi e Didier Deschamps sostiene l'”ossigenazione” prima di stringere il suo gruppo per la qualificazione al Mondiale 2026. Basta per fare un poster? Sul campo abbiamo dei dubbi.

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Qual è la posta in gioco della partita?

Salvare la faccia per i belgi, tenere alto il morale in un contesto difficile per i francesi. Vincitori di Israele (1-4) giovedì sera a Budapest, i Blues sono secondi (6 punti) in un girone dominato dall’Italia (7 punti), che ha appena concesso un pareggio contro il Belgio (4 punti) nell’ultima partita (2 -2). In caso di successo a Bruxelles, i compagni di Aurélien Tchouaméni, capitano di questo raduno, potrebbero quasi qualificarsi per i quarti di finale della Società delle Nazioni in programma a marzo. Sapendo che il 14 novembre l’accoglienza degli israeliani, la nazione più debole del gruppo, sembra ormai cosa fatta. Tre giorni dopo, la Francia potrebbe giocarsi il primo posto nel girone a Milano contro i rivali dell’Italia. La sfida sarà anche per i vicecampioni del mondo vedere affermato il proprio status, come nel caso di Marcus Thuram, che dovrà finalmente dimostrare le sue qualità firmando un big match per la selezione. A 27 anni, il tempo stringe per il co-capocannoniere della Serie A, ancora fermo a due gol (26 presenze) con la maglia del Gallo.

Come ha vissuto la trasferta notturna di Mbappé in Svezia la squadra francese?

In un mondo del calcio dove la minima frase può incendiare un intero spogliatoio, l’uscita di Kylian Mbappé a Stoccolma giovedì durante Israele-Francia non è mancata a nessuno. Tranne forse Didier Deschamps che domenica mattina ha assicurato”non seguire le notizie sui giocatori» che non fanno parte della squadra francese. Tuttavia, l’allenatore sa perfettamente cosa c’è in gioco per il suo capitano, che a ottobre si prenderà una pausa per riposarsi.

Invitati a intervenire sull’argomento sabato in conferenza stampa, Wesley Fofana (1 selezione) e Mattéo Guendouzi (10 selezioni) hanno difeso, come era prevedibile, il loro capitano. Nessun internazionale si è pronunciato pubblicamente contro quest’ultimo. Anche se uno di loro lo volesse, nessuno ne avrebbe il coraggio.

«Ognuno fa quello che vuole nel tempo libero, Fofana avanza. Ma non era motivo di discussione, non ho sentito parlare di questa storia. Kylian è un ragazzone, è un grande professionista, gestisce la sua carriera come meglio crede.» Stessa storia con Guendouzi: “Dobbiamo smetterla di parlarne troppo. Sappiamo che ti guadagni da vivere, parlando di lui ogni giorno. Ha giorni liberi, fa quello che vuole. La questione del suo attaccamento ai Blues non dovrebbe nemmeno porsi, per quello che ha fatto e per quello che continua a fare.» Tutto va bene nel migliore dei mondi possibili.

Quale squadra schiererà Didier Deschamps?

Se non effettuerà otto cambi come il mese scorso tra la sconfitta contro l’Italia (1-3) e la vittoria contro il Belgio (2-0), Didier Deschamps modificherà la sua formazione titolare questo lunedì a Bruxelles. Davanti dovrebbe schierare un attacco Dembélé-Thuram-Barcola, con un centrocampista Koné-Tchouameni-Guendouzi. In difesa Digne potrebbe sostituire Hernandez a sinistra. Per il resto dovrebbe essere classico. Segno della voglia di vincere la partita e di ruotare meno, W. Fofana dovrebbe restare in panchina.

I probabili undici dei Blues:
Maignan – Kounde, Conate, Saliba, Digne – Kone, Tchouameni, Guendouzi – Dembele, Thuram, Barcola

Quanto vale il Belgio?

La squadra francese parte con il favore dei pronostici contro il Belgio. I Red Devils, infatti, hanno perso contro i Blues nella seconda giornata della Nations League (2-0), senza mostrare molto, e non hanno potuto fare meglio di un pareggio (2-2), giovedì scorso, contro l’Italia…ridotta a dieci dagli anni 40e minuto. Inoltre, per questo incontro, la selezione belga dovrà fare a meno del suo maestro di gioco, Kevin de Bruyne, preservato dopo il recente infortunio, e (ancora) senza del suo marcatore di casa, Romelu Lukaku, ancora lasciato a riposo.

Se a questo aggiungiamo le critiche rivolte al tecnico Domenico Tedesco e il mancato rinnovamento generazionale – con le giovani promesse che faticano, per il momento, ad affermarsi – tutte le luci sono rosse per il Belgio. Ma il calcio non si gioca sulla carta. E con elementi come Jérémy Doku e Leandro Trossard, capaci di far saltare le difese, dovrebbe (ancora) riuscire a preoccupare Aurélien Tchouaméni e compagni.

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