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IMSA / Petit Le Mans – La Cadillac n. 01 di Bourdais / Dixon / Van der Zande trionfa alla fine della suspense

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Raramente abbiamo avuto una Petit Le Mans così chiara. Beh, è ​​comunque una parola grossa… Infatti, questa 27a edizione è stata interrotta solo cinque volte. Una manna dal cielo per la Porsche 963 numero 7 e la sua coppia Felipe Nasr/Dane Cameron, ai quali è bastato un ottavo posto per assicurarsi il titolo. Terza sotto la scacchiera, la missione è stata portata a termine senza timore.

Il danese Cameron e Felipe Nasr hanno vinto entrambi il loro terzo titolo, Cameron dopo il 2016 e 2019, Nasr dopo il 2018 e 2020. Terza incoronazione anche per il Team Penske nell’IMSA dopo quelli vinti con Acura nel 2019 e 2020, la prima con Porsche, con cui si è allenato Il Capitano era già stato incoronato in CanAm o addirittura in ALMS.

Come abbiamo accennato qui, Porsche si era già assicurata il titolo Costruttori partecipando al giro di lancio. Il trionfo però non è completo per il marchio tedesco, che oggi si è visto sfuggire la vittoria a circa dieci minuti dalla fine.

Tutto si riduceva al tempo in termini di denaro. Mentre lottava per la vittoria, la Andretti Acura ARX-06 numero 10 del WTR ha visto le sue speranze svanire a 57′ dalla porta. Lo sfortunato Ricky Taylor non è riuscito a evitare la Mustang GT3 #55 lungo la pista dopo una collisione con la Porsche 911 GT3 R #120. L’americano, che non ha potuto fare nulla, ha strappato tutta la parte destra della sua cavalcatura.

Alla ripartenza a 35′ dallo scacchiere, il duello per la vittoria si è subito limitato al duello tra Nick Tandy (Porsche 963 n°6) e Renger van der Zande (Cadillac n°01), la BMW n°24 e la #7 Porsche perde tempo durante una traversata in traghetto. Al volante di una V-Series.R “con un occhio solo”, l’olandese ha dato tutto, desideroso di concludere la sua avventura con la Cadillac con una vittoria in una classica. E ha vinto a 13′ dalla scacchiera, grazie ad un sorpasso rocambolesco ma magnifico in fondo al rettilineo dei box.

Colpito da Philipp Eng (BMW n. 24) che ha subito un drive through, Tandy ha perso 4” sulla Cadillac n. 01, un gap che non sarebbe mai riuscito a colmare. Resta il fatto che van der Zande ha tremato fino alla fine. Perché a tre minuti dal traguardo si è spento il faro sinistro, lasciandolo senza ottica, cosa completamente vietata dal regolamento. Ma pochi secondi dopo si è riaccesa… seguita anche dall’ottica destra, che si è guastata nuovamente pochi istanti dopo. Un faro, due frasi, zero fari…

Alla fine, l’ottica sinistra ha tenuto e Van der Zande è passato sotto la scacchiera con un vantaggio di 2”9 su Tandy e 13”8 su Felipe Nasr, che ha regalato al suo datore di lavoro un doppio podio. Completano la top five Philipp Eng (BMW n. 24) e Jack Aitken (Cadillac n. 31).

Le BMW M Hybrid V8 non hanno mai dato la sensazione di poter partecipare regolarmente alla lotta per la vittoria, la numero 25 si è addirittura dovuta arrendere abbastanza presto a causa di un problema di rifornimento di carburante. Altra vettura della categoria GTP da ritirare: la #85 963 della JDC-Miller MotorSports (servosterzo), mentre l’altra Porsche privata, la #5 della Proton Competition, ha brillato al via della manifestazione prima di rientrare in classifica, ma ha comunque concluso con un buon sesto posto.

In LMP2, TDS Racing ha vinto la gara e la Michelin Endurance Cup grazie al trio Jensen/Thomas/McElrea. Il titolo spetta all’Inter Europol di PR1 e al duo Nick Boulle/Tom Dillmann, supportati nelle gare lunghe da Jakub Smiechowski.

Nonostante una gara piuttosto disastrosa terminata all’11° posto, AO Racing ha vinto il titolo GTD Pro con Laurin Heinrich. La gara è stata vinta dalla Lamborghini Huracan GT3/Iron Lynx di Jorddan Pepper, Franck Perera e Mirko Bortolotti.

Vittoria per la Ferrari 296 GT3 n. 34 Conquest Racing guidata da Albert Costa / Manny Franco / Cédric Sbirrazzuoli in GTD. Sono Winward e il suo duo Philipp Ellis/Russell Ward ad essere incoronati.

➡️ Le classifiche sono ICI.

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