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Dubbi che la Svizzera deve rimuovere in Serbia

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Granit Xhaka resta espulso in Danimarca, con la Nazionale. Deve riprendere il ruolo di leadership che lo conosciamo sabato.

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Qui le cose si fanno un po’ più serie. La stagione è davvero iniziata e le scuse per un inizio d’anno dilettante dopo un Euro frenetico non valgono più. Passare ancora per questa mancata partita della Danimarca e questo dominio accettabile della Spagna, anche se numericamente inferiore. A condizione che la Svizzera si rifarà questo sabato sera (20.45) a Leskovac, contro la Serbia.

Questa Nazionale è attesa per questa terza partita della Nations League. Questo conterà: per il suo futuro nella competizione (essere tra le prime due si qualifica ai quarti di finale, essere terzo costretto allo spareggio retrocessione, mentre quarto retrocede in Lega B); per la qualificazione ai Mondiali del 2026 (meglio essere tra i primi due); per la sua autostima (la Svizzera ha una nuova dimensione dopo l’euro, deve assumersela).

C’è attesa prima dell’incontro a Leskovac. C’è un po’ di impazienza. Ci sono giocatori che devono essere all’altezza della situazione. Ci sono dubbi che devono essere risolti. Li elenchiamo.

Granito Xhaka

Il capitano resta in carica per una stupida espulsione in Danimarca. Ha saltato la partita contro la Spagna, anche se è rimasto nel gruppo. Si è scusato, non ci aspettavamo niente di meno. Un epifenomeno.

A patto di tornare in sella in Serbia, con tutta la dimensione emotiva che questo viaggio comporta. Xhaka sarà provocato. Fortemente. Nessuna sorpresa. Deve restare nel suo gioco e guidare la squadra svizzera nel modo in cui ci si aspetta che faccia: essendo il conduttore delle azioni svizzere. Come all’Euro.

Il gioco svizzero

A corollario di un Granit Xhaka a livello, c’è un’espressione collettiva a cui deve seguire. E poiché la Svizzera è stata particolarmente attrattiva e coerente in questo settore durante l’ultima euro, deve ridiventare tale. La fluidità dei movimenti che ha costituito la sua identità in Germania non ha motivo di scomparire.

C’era una bozza di queste idee a settembre, ma erano ben lontane dalla sinfonia estiva. Per essere forte, la Svizzera deve continuare ad essere bella. Bisogna ritrovarla sabato sera, altrimenti si potrebbe pensare che sia stata solo un’illusione stagionale.

Nico Elvedi

Se Murat Yakin non risolverà tutto in fretta, la posizione del difensore centrale destro in Nazionale finirà per diventare una questione fastidiosa. Con il ritiro dalla nazionale di Fabian Schär – con sgomento del suo allenatore – ci sono dubbi. Nico Elvedi ha perso il posto a favore del giocatore del Newcastle, lo ha ripreso a settembre.

Nico Elvedi ha saltato la partita in Danimarca.

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Con l’esito che conosciamo: una partita complicata costellata da un’espulsione. Contro la Spagna Yakin ha scelto Grégory Wüthrich: troppo leggero a questi livelli, è comunque infortunato. Possiamo immaginare che Denis Zakaria avrebbe potuto essere processato dietro, se non si fosse ritirato anche lui. E visto che Becir Omeragic è nella stessa situazione, non c’è il minimo dibattito: Elvedi giocherà contro la Serbia.

Ma il difensore del Mönchengladbach deve mostrarsi all’altezza, ritrovare una certa fiducia e soprattutto essere una soluzione affidabile, anche se non sarà mai l’ideale per via del suo profilo tecnico (meno a suo agio con la palla di tanti altri). Altrimenti Yakin dovrà inevitabilmente finire per armeggiare (con Akanji a destra?).

Il settore offensivo

Breel Embolo non ha ancora segnato per il suo club, il Monaco, finora in questa stagione. Un insuccesso preoccupante. Soprattutto quando sappiamo quanto la squadra svizzera dipenda da lui. Il basilese deve togliersi i dubbi e ritrovare la fiducia.

Accanto a lui, in assenza di Ruben Vargas, avrà un ruolo importante Zeki Amdouni. È il giocatore più imprevedibile di questa Nazionale. Anche il più creativo. Al Benfica ha segnato il suo primo gol due settimane fa. Un segno, forse, di un ritrovato successo. Sarebbe un buon segno, se si ricordassero i suoi primi mesi con la maglia svizzera. Il ginevrino ha le qualità per diventare titolare, ma deve guadagnare costanza.

Infine, inevitabilmente si assisterà al ritorno di Dan Ndoye. Ha mancato a settembre, possiamo credere al suo impatto sabato. La Svizzera, in ogni caso, non può farne a meno.

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