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Una rivoluzione in arrivo per i club della Ligue 1?

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La sentenza emessa dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) nel caso Lassana Diarra potrebbe avere conseguenze significative per il mondo del calcio durante i prossimi periodi di mercato. La CGUE ha infatti stabilito che alcune norme FIFA relative ai trasferimenti dei giocatori ostacolano la libertà di movimento dei calciatori e la concorrenza tra club, il che è contrario al diritto dell’Unione Europea. Ma basta questo per parlare di una vera e propria rivoluzione nel mondo del calcio, e quindi della Ligue 1?

Il caso risale al 2014, quando Lassana Diarra, allora giocatore del Lokomotiv Mosca, si vide rescindere il contratto dal club che lo accusò di aver interrotto l’esecuzione del contratto senza “giusta causa”. Il club ha chiesto a Diarra un risarcimento di 20 milioni di euro, cosa che ha portato ad una lunga controversia tra l’ex nazionale francese e il suo ex datore di lavoro. Alla fine Diarra ha intrapreso un’azione legale in Europa per contestare le regole della FIFA che impedivano la sua libera circolazione e il suo impegno con un altro club senza dover pagare un pesante risarcimento. Questo venerdì la CGUE si è pronunciata a favore di Diarra, sostenuta dai sindacati dei giocatori FIFPro e UNFP.

La prossima finestra di mercato sconvolta dalla decisione della CGUE?

La decisione della CGUE definisce le norme FIFA contrarie alla libertà di movimento e di concorrenza. La sentenza evidenzia che i giocatori lo sono troppo spesso “prigionieri” dei loro contratti, senza la possibilità di rompere questi impegni senza subire pesanti sanzioni finanziarie o sportive. L’avvocato di Diarra, Jean-Louis Dupont, ha accolto con favore la decisione “vittoria totale” e un “Chiusura importante” per il calcio professionistico.

Secondo Renaud Christol, specialista in diritto europeo della concorrenza intervistato da Foot Mercato, questa sentenza segna una svolta: “Questa sentenza avrà delle conseguenze, ma saranno le conseguenze che la UEFA e, di fatto, la FIFA, vorranno adottare. » Spiega che la FIFA dovrà rivedere i propri regolamenti per renderli più trasparenti e conformi alla legislazione europea, senza porre fine al sistema di trasferimenti così come esiste oggi.

Una sentenza Bosman nella versione 2.0?

Molti paragonano questa sentenza a quella del caso Bosman del 1995, che ha liberalizzato la finestra di mercato in Europa eliminando le quote che limitavano il numero di giocatori stranieri nelle squadre di calcio. Tuttavia, la portata della sentenza Diarra potrebbe essere meno rivoluzionaria. Sempre su Foot Mercato, Me Amir N’Gazi, avvocato specializzato in diritto sportivo, qualifica questo entusiasmo: “Parlare di rivoluzione mi sembra eccessivo in questa fase. Questa sentenza avrà probabilmente un impatto su tutti i club e i giocatori in Europa, ma non allo stesso livello della sentenza Bosman. »

Le conseguenze immediate non sembrano portare alla fine del mercato, ma piuttosto a una revisione delle regole per garantire maggiore trasparenza ed evitare abusi, sia per i club che per i giocatori.

Mercato: Verso una riscrittura delle regole FIFA

La CGUE ha chiarito che le norme della FIFA sulla risoluzione dei contratti e sui trasferimenti dei giocatori devono essere modificate. In particolare, mette in discussione l’articolo 17 del Regolamento sullo status e il trasferimento dei calciatori (RSTJ), che impone ai giocatori e alle società che rescindono un contratto senza “giusta causa” pagare un pesante compenso. Secondo me Christol, “Questa sentenza non dice che non devono più esserci restrizioni, ma che queste devono essere chiare, comprese da tutte le parti interessate e ragionevoli. »

È quindi probabile che la FIFA debba allentare alcune regole, in particolare per quanto riguarda l’indennità da versare in caso di violazione del contratto e le sanzioni sportive per i club che ingaggiano un giocatore che ha rotto unilateralmente il suo contratto.

Cosa cambia per i trasferimenti futuri?

Se la sentenza della CGUE non mette in discussione il sistema dei trasferimenti nel suo insieme, apre la strada a una maggiore flessibilità per i giocatori. Tuttavia, secondo Me N’Gazi, sarebbe pericoloso concedere totale libertà ai giocatori di rescindere i propri contratti senza restrizioni. “Un’apertura del genere potrebbe indebolire competizioni, club e rallentare le dinamiche del mercato”dice.

La sentenza della CGUE dovrebbe incoraggiare la FIFA a rivedere le proprie regole in consultazione con i sindacati dei giocatori, al fine di trovare un migliore equilibrio tra gli interessi dei club e quelli dei giocatori. Questa consultazione sarà essenziale per evitare future controversie legali. “È probabile che la FIFA mantenga le sanzioni finanziarie per i giocatori che rescindono i loro contratti, ma con massimali più ragionevoli”mi anticipa Christol.

In definitiva, se la sentenza Diarra non segna una rivoluzione paragonabile al caso Bosman, costituisce comunque un passo importante nell’evoluzione del diritto dei trasferimenti nel calcio. La FIFA dovrà riscrivere alcune delle sue regole per renderle compatibili con il diritto europeo, in particolare per quanto riguarda la libertà di movimento dei giocatori. Tuttavia, come sottolinea il signor Christol, “questa sentenza non darà totale libertà ai giocatori”ma dovrebbe consentire una maggiore trasparenza e una maggiore flessibilità nei trasferimenti. La consultazione tra la FIFA e i sindacati sarà essenziale per definire il nuovo quadro normativo per il calcio professionistico. La grande rivoluzione annunciata normalmente non avrà luogo. In questo caso è più corretto parlare di evoluzione…

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