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UTMB Nizza 2024. “Bisogna provarlo per crederci” Vincent Fabre, il bambino locale nella classifica dei migliori al mondo

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È stato la sorpresa della gara principale dell’UTMB a Nizza 2024. Vincent Fabre, 27 anni, è riuscito nell’impresa di salire al terzo posto nella 100 Miglia, un percorso di 159 chilometri. Il suo posto sul podio gli assicura un posto nella finale dell’ultra trail del Monte Bianco. E se fosse sul punto di diventare la stella nascente dell’ultra trail running francese?

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Ha appena portato a termine un’impresa immensa, un’impresa per la quale è stato sostenuto da un intero villaggio delle Alpi Marittime. A 27 anni, Vincent Fabre, originario di Tourrette-Levens, è appena entrato nel mondo delle gare ultra-trail.

Erano le mie prime 100 miglia, non me lo aspettavo affatto, confida a France 3 Côte d’Azur. Il livello era veramente alto in questa gara!”

“Viviamo tutte le emozioni, provare per crederci” dice, con la voce sorridente. Ha completato questi 160 chilometri senza immaginare un risultato così incredibile.

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Sul traguardo di Nizza, Vincent Fabre viene accolto dai suoi cari.

© Bastien Piron

Ancora stupito dalla propria prestazione, si rende conto a malapena che tra meno di un anno entrerà a far parte della crème de la crème di questo sport partecipando alla finale dell’ultratrail del Monte Bianco a Chamonix.

“Sapevo che non dovevamo partire come un matto. Quindi sono partito con calma, con un ritmo decente. Arrivato a Saint-Etienne, sapevo che c’era una salita molto grande. Ho ripreso il mio ritmo.”

Ma ciò che ha veramente segnato questa gara ai suoi occhi è stato l’incontro con una leggenda dell’ultra-trail: Courtney Dauwalter.

Mi trovo piuttosto a mio agio in quota e su terreni tecnici. Ed è stato in uno di questi momenti che ho incontrato un intero gruppo in cui c’era Courtney Dauwalter. Nessuno ha osato sorpassarla, ma io l’ho fatto!

Vincent Fabre, numero 3 della 100 Miglia dell’UTMB Nizza Costa Azzurra

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Questo momento in cui Vincent ha avuto l’audacia di passare davanti alla star dell’ultra-trail ha segnato una svolta.

“Da lì ho iniziato a correre con Courtney fino a Pont de Paule. Siamo comunque riusciti a scambiare qualche parola nonostante il mio inglese stentato, ride. È una persona eccezionale, estremamente gentile ed è impressionante vedere quanto supporto abbia durante tutta la gara. »

Molto legato al suo paese natale, Vincent intende restare radicato nella sua terra alla quale deve molto per sua stessa ammissione.

Il villaggio situato sulle alture dell’entroterra nizzardo è il suo rifugio: non intende lasciarlo tanto presto. “Sono cresciuto a Tourrette-Levens, ho una famiglia numerosa lì, sono molto legato a questo villaggio e voglio continuare a vivere lì”.

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Vincent Fabre durante la sua visita al suo villaggio di Tourrette-Levens.

© Bastien Piron

Il suo amore per la sua regione si riflette anche nel suo rapporto con le corse: è stato nel 2020, durante il confinamento, che il suo percorso ha preso una svolta decisiva. Privato della libertà, il giovane non sopporta questa forzata inattività.

“Ero chiuso in casa e non potevo restare senza fare nulla”ricorda. Fu allora che iniziò le escursioni con il suocero, scoprendo poco a poco la resistenza alle lunghe distanze e i piaceri della montagna.

Ha avuto molto successo grazie al suo legame con il club locale Dynamic Trail, un club creato dopo il parto a Tourrette-Levens e che riunisce adulti e bambini.

“L’anno scorso mi hanno messo in contatto con un allenatore per ottenere un supporto personalizzato, ma da un anno lo faccio davvero da solo. Ogni mercoledì ci incontriamo per l’allenamento!”.

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Al traguardo di Nizza c’era il fan club di Vincent Fabre

© Bastien Piron

Domani, a quanto pare, il suo villaggio natale sarà lì ad accogliere il suo campione. “Lavoro in un college del villaggio. E a quanto pare, i giovani e il team mi stanno preparando una grande accoglienza, mi scalda il cuore!”

“Quando mi è stato detto che mi sarei qualificato per la finale di Chamonix, sono rimasto sorpreso”, ricorda Vincent Fabre “Non riesco ancora a capirlo”. Questa qualificazione segna l’inizio di una nuova era per Vincent, perché a Chamonix sarà al fianco dei più grandi.

“Ho l’impressione che mi piacciano molto le lunghe distanze. Mi piace prendere un ritmo di crociera, dover gestire la mia corsa per tutta la durata. E scoprire quanto lontano può arrivare il corpo.”

Nella sua mente conserva un sogno: percorrere la leggendaria Diagonale des Fous sull’isola della Riunione.

“È il mio grande sogno, il Graal! (…) Questo è ciò che mi fa vibrare e andare avanti, vivere attraverso la sfida.”

Il ragazzino di Tourrette-Levens ha ancora grandi momenti davanti a sé: è più pronto che mai a vivere queste nuove avventure tra i re dell’ultra-trail.

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