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L’importante eredità di Marc Bergevin nella ricostruzione del CH

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Lo scontro di giovedì scorso contro i Leafs e quel ragazzo, Max Pacioretty, ci ha ricordato due cose.

Innanzitutto, molta acqua è passata sotto i ponti dal suo scambio con Suzuki, un momento notevole della resettare al volo.

Ma soprattutto, per curiosità, questa domanda: quale sarà il contributo dell’era Bergevin al possibile nucleo “dominante” canadese?

Le radici della ricostruzione

Avevamo già scritto che le vere radici della ricostruzione del CH – ben pubblicizzata in questi giorni in una sorta di spot pubblicitario su Crave – risalgono alla primavera del 2018.

Non è necessario rivedere in dettaglio tutte le azioni buone o cattive di Bergevin dal 2018 fino al suo licenziamento.

Ricordiamo solo lo spirito generale e alcuni momenti chiave.

Dal 2018 fino al licenziamento di Bergevin nel novembre 2021, il CH ovviamente non ha cercato di cisterna in senso stretto.

A riprova, Caufield (15, 2019) e Guhle (16, 2020) sono scelte a metà del primo turno.

Ma ricorderemo anche che se non fosse stato per il COVID e per Gary Bettman con il suo mini torneo estivo “molto inclusivo”, il canadese non avrebbe mai partecipato alla serie nel 2020…

Normalmente, avrebbe dovuto essere scelto all’8° posto e non al 16°!

Sans cisterna, Dal 2018 al 2020 sono quindi gli anni in cui Bergevin non ha fatto di tutto per garantire a tutti i costi che il CH arrivasse ai playoff.

Figlio tutto dentro, lo ha fatto in preparazione alla seconda stagione abbreviata dalla pandemia, quella del 2021. Una scommessa quasi riuscita, tre vittorie di Coppa!

Un Bergevin esultante sotto la maschera nell’estate del 2021…
(Credito: schermata)

Ma il lavoro compiuto dal 2018 al 2020, il resettare al volocostituisce chiaramente la prima fase dei lavori di cui “la casa” del canadese aveva bisogno e di cui beneficiano ancora oggi i suoi nuovi gestori.

Un “reset” che ti permette di mettere le mani su giovani stelle o giocatori di impatto come Suzuki, Caufield, Romanov e Guhle è diventato in realtà un ottimo inizio per una ricostruzione, un inizio per una ricostruzione che ha già 7-8 anni e senza il quale sarebbe stato impossibile prevedere un ritorno alla rilevanza prima del 2030!

Ma, certo, il pasticcio finale post-Stanley Cup (addio di Danault, ritiro di Weber e Price, una Bergevin senza contratto e piuttosto acida e allo stremo, ecc.) richiedeva un’operazione più radicale. e ha portato a un mandato di ricostruzione molto chiaro per Gorton e Hughes…

Senza la perdita di Danault sarebbe stato difficile riuscire a “selezionare” Slafkovsky…

Un contributo significativo dal vecchio regime
Ma, seguendo la nostra recente metodologia che tenta di stabilire il valore dei core assegnando un punteggio per le diverse categorie di giocatori, approssimativamente quale percentuale del futuro “big core” della squadra, diciamo quello che dovremmo vedere contare dal 2026- 2027, sarà ancora riconducibile all’era Bergevin?

Oggi utilizzeremo una versione più sfumata della nostra metodologia, attingendo liberamente da un recente articolo pubblicato su The Athletic, in cui non classificheremo più “superstar” ed “elite” nella stessa categoria che una volta valeva 15 punti.

Inoltre, chiariamo che la soglia minima per essere considerato un giocatore complementare degno di far parte del nucleo è quella di essere proiettato come un giocatore di terza linea sopra la media o un quinto difensore sopra la media.

Infine, i giocatori riconducibili al vecchio regime che consentiva a Hughes/Gorton di ottenere nuovi giocatori verranno conteggiati equamente (50/50).


Nucleo previsto dal 2026-2027

Categorie/manager Bergevin-Timmins-Churla Hughes-Gorton-Beavers-Lapointe

Generazionale (20 punti)
McDavid sulla sua isola deserta.

Elite/MVP/Franchise (16 punti)
MacKinnon, Kucherov, Makar e co.

Supervedette (13 punti)
F. Forsberg, Barzal, Morrissey, ecc.
Slafkovsky-Demidov
Hutson
(39)
In primo piano (10 punti)
A. Svečnikov. Suzuki, Werenski, Ehkolm, ecc.

Suzuki
(10)

Harris-Laine (5 punti)*
Reinbacher
(15)
Impatto (8 punti)
Kyrou, Nelson, Caufield, Brodin, Matheson, ecc.

Caufield
Guhle
Romanov-Dach (4 punti)
Petry-Matheson (4 punti)
Dobes-Montembeault-Primeau (1 giocatore, 8 punti)

(32)

Romanov-Dach (4 punti)
Petry-Matheson (4 punti)
Fowler
(16)
Complementare (5 punti)
Lehkonen, Tippett, Newhook, D. Savard, ecc.

Roy
Harris (Laine)

Xhekaj-Mailloux-Struble (1 giocatore, 5 punti)

(15)

Nuovo gancio

Hage

(10)

Valore totale delle azioni principali 7 giocatori e mezzo: 57 punti 8 giocatori e mezzo: 80 punti
Forza totale del nucleo
137 punti
Percentuale della forza centrale 42% 58%

*AGGIUNTA: Questa tabella e questi dati sono stati elaborati prima dello spaventoso infortunio patito da Laine nella partita di ieri contro i Leafs… Se l’infortunio dovesse compromettere il resto della sua carriera, siamo fiduciosi che il canadese potrà reinvestire il suo stipendio di 8,7 milioni di dollari sul un giocatore di calibro simile per la stagione 2026-2027.

Capiamo innanzitutto che si tratta davvero di una proiezione, perché se avessimo analizzato il nucleo attuale, quello che inizierà la stagione a Montreal, anche senza contare Armia, Anderson e compagni, le percentuali sarebbero ancora oggi a favore del Era Bergevin!

Avremmo ancora 57 punti per la vecchia guardia, ma solo 44 punti per la nuova, e questo conta già generosamente Slavi e Hutson come le superstar che sono destinati a diventare, ma non lo sono ancora… così come Laine ferita.

Ma anche tra due anni dovrebbe esserci ancora circa il 40% della forza centrale della squadra che sarà ancora attribuibile all’era Bergevin!

Nel 2026-2027, 5-6 anni dopo la partenza del piccoletto di Ville-Émard, questa non sarà un’eredità trascurabile…

Al di là del quantitativo, c’è il qualitativo

Detto questo, nella vita c’è altro oltre ai numeri.

L’era Bergevin è servita a gettare le basi di una grande cultura all’interno dello spogliatoio. Del resto l’importanza del “carattere” non è affatto scomparsa dal vocabolario dei nuovi allenatori, sia al draft che nel corso della stagione. Al contrario.

Inoltre, secondo le ultime notizie, Suzuki, unificatore che eccelle sotto pressione, è il capitano di questa squadra.

E se chiedete a Pierre Gervais, vi dirà anche che in questo ruolo è un po’ più bravo di Max Pac, portato fuori dallo spogliatoio da Bergevin…

A questo proposito è comunque straordinario che una prima scelta del 2007 (22e), si è trasformato, 11 anni dopo, alla vigilia dei trent’anni, in una scelta del primo turno nel 2017 che sarà ancora capitano della squadra nel 2030!

Ottima gestione patrimoniale per un periodo di 23 anni e forse di più! La più bella eredità di Bergevin. Un colpo da maestro.

Dal canto suo, qualunque cosa si pensi dell’altezza del “tetto” di Guhle, è ancora lui quello che meglio incarna il cuore e l’anima della difesa di Montreal nella sua funzione primaria: difendere e sacrificarsi per la squadra.

Hughes e Gorton hanno riconosciuto chiaramente il carattere e l’abnegazione dell’albertano nel contratto che quest’ultimo ha firmato l’estate scorsa…

Se passiamo a Caufield, oltre che un buon realizzatore, Timmins sembra aver messo le mani su un discreto giocatore di squadra, un tight end apprezzato nello spogliatoio. Non sappiamo se diventerà il cannoniere da 40 gol che ci aspettavamo dopo il suo debutto in NHL, ma la sua media di gol a partita su periodi abbastanza lunghi ci dice che ha sicuramente del potenziale. Insomma, sicuramente anche lui fa parte dell’anima e dell’identità della squadra.

E non abbiamo nemmeno parlato del bionico Beauceron, Joshua Roy, né del trio di difensori (Xhekaj, Mailloux, Struble) da cui dovrebbe emergere almeno un buon 5° difensore, né dell’ottimo trio di portieri (Montembeault, Primeau, Dobes ) dei quali possiamo chiaramente sperare che almeno uno di loro diventi un portiere d’impatto.

Oliver Kapanen, 64° assoluto nel 2021? Respiriamo… Aspettiamo… In ogni caso, queste possibilità di restare a Montreal sono logicamente aumentate in seguito all’infortunio del suo talentuoso connazionale Laine…

Non importa, se il canadese metterà a punto qualche buona stagione coronata da belle corse ai playoff dopo la sua ricostruzione, Bergevin, Timmins e Churla meriteranno di essere presi in considerazione per loro.

Forse oggi abbiamo ottenuto un piccolo vantaggio misurando e qualificando il nostro contributo.

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