L’anno 2024 è stato segnato da un’ondata di fallimenti nel settore delle agenzie immobiliari, con 1.243 fallimenti registrati. Tuttavia, alcuni segnali positivi, in particolare il calo delle insolvenze a fine anno, fanno sperare in un miglioramento per il 2025.
Agenzie immobiliari sotto pressione
Il 2024 continua un periodo difficile per il settore immobiliare in Francia. Secondo la società Altares sono fallite 1.243 agenzie immobiliari, un dato in crescita del 36% rispetto al 2023, quando si registrarono 912 fallimenti. In soli tre anni il numero dei fallimenti è quadruplicato, un fenomeno che ricorda la crisi del 2009.
Questa situazione si spiega principalmente con il crollo delle vendite di vecchie case, che sono diminuite dell’11% nel 2024 per raggiungere 775.000 transazioni, dopo un calo del 22% nel 2023. Dal picco nel 2021, le vendite sono diminuite del 36%. “ Se le cifre per il 2024 restano negative, nel quarto trimestre il numero delle insolvenze è diminuito di circa il 10%, il che è un buon segnale », indica al Echi Thierry Millon, direttore degli studi di Altares.
Gli intermediari di mutui immobiliari hanno registrato un calo delle insolvenze del 48% nell’ultimo trimestre del 2024 e dell’8% nell’anno. Questi risultati più incoraggianti mostrano che alcuni segmenti sono più resilienti di altri.
I fallimenti colpiscono sia le agenzie indipendenti che le reti. Guillaume Martinaud, presidente dell’Orpi, testimonia: “ Abbiamo perso dipendenti e un centinaio di agenzie in due anni. » Al contrario, Square Habitat, la rete immobiliare di Crédit Agricole, ha registrato poche chiusure accontentandosi di pochi raggruppamenti di agenzie.
Verso la ripresa nel 2025?
Le strutture più vulnerabili restano quelle di recente creazione o monoattività, dipendenti esclusivamente da operazioni immobiliari. « La crisi, tuttavia, ha dei vantaggi: può incoraggiare alcune aziende a riposizionarsi », Sottolinea Loïc Cantin, presidente della Federazione nazionale immobiliare (Fnaim). Lo sviluppo di attività complementari, come la gestione degli affitti o la gestione degli immobili, sembra essere un percorso verso la resilienza.
Per il 2025, Fnaim prevede una ripresa moderata con 825.000 transazioni, in aumento del 6% rispetto al 2024. Di questo miglioramento potrebbero beneficiare anche gli agenti immobiliari, questi professionisti indipendenti che lavorano senza un’agenzia fisica. Nonostante un calo nel 2024, la loro performance è stata migliore di quella delle agenzie tradizionali negli ultimi due trimestri.
Il settore immobiliare sta quindi attraversando un periodo di trasformazione, segnato da difficoltà ma anche opportunità per ridefinire i propri modelli economici. I dati definitivi, attesi per febbraio, permetteranno di comprendere meglio la portata di questi cambiamenti.
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