La Cina ha registrato una crescita economica del 5% nel 2024, il ritmo più debole degli ultimi tre decenni, escluso il periodo Covid. Pechino si era posta l’obiettivo della crescita “circa il 5%” del prodotto interno lordo (PIL), dopo un aumento del 5,2% nel 2023, in un contesto di persistente crisi del settore immobiliare, consumi interni ancora stagnanti e tensioni commerciali con Stati Uniti e Unione Europea. Nel 2024, il PIL della Cina ha raggiunto i 134,908 miliardi di yuan (17,867 miliardi di euro), secondo le stime ufficiali dell’Ufficio nazionale di statistica (NBS) pubblicate venerdì.
La Cina fatica a riprendersi da una grave crisi immobiliare che grava sul morale dei consumatori e sulle finanze degli enti locali. Un raro miglioramento in questo quadro cupo: nel 2024, le esportazioni del gigante asiatico hanno raggiunto il livello record di circa 3.400 miliardi di euro, in crescita del 7,1% su un anno, secondo i dati ufficiali pubblicati lunedì. L’aumento delle importazioni si è tradotto anche in un’accelerazione della produzione industriale, che lo scorso anno è aumentata del 5,8%, rispetto al 4,6% del 2023.
Al contrario, le vendite al dettaglio hanno registrato un netto rallentamento, aumentando del 3,5% lo scorso anno a fronte di un aumento di oltre il 7% nel 2023: un rallentamento drastico che segnala consumi ancora sotto pressione in un momento in cui le famiglie preoccupate preferiscono rimandare gli acquisti.
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