Top 14 – Fine fatale del primo atto per l’Usap contro il Lione

Top 14 – Fine fatale del primo atto per l’Usap contro il Lione
Top 14 – Fine fatale del primo atto per l’Usap contro il Lione
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Dominanti per tre quarti del match, superiori nella mischia, i catalani si lasciano scappare il primo successo in trasferta sui dettagli.

È riduttivo dire che questo secondo punto bonus difensivo riportato in trasferta in questa stagione lascerà l’amaro in bocca all’Usap per molto tempo. “Lo prenderemo comunque, perché sappiamo che tutto conta, filosofeggiava Franck Azéma. Quante volte siamo tornati a casa frustrati, con sei o sette punti di svantaggio? Lì riusciamo a portare a casa almeno un punto. Non farò i salti mortali, ma sono contento della prestazione dei ragazzi e della loro reazione dopo l’intervallo”. Il problema? Proprio questa reazione è servita per risollevarsi dopo venti minuti fatali al termine del primo atto, durante i quali l’Usap ha concesso tutti i punti ai lionesi. Tutto su dettagli, che il loro allenatore logicamente ha avuto difficoltà a digerire visto il dominio totale della sua squadra in un settore della mischia chiusa che avrebbe potuto (doveva?) rivelarsi decisivo viste le condizioni meteo… “Per quanto riguarda la preparazione della partita, eravamo più o meno in partita ma non abbiamo controllato bene la fine del nostro primo tempo sul territorio, squittì il manager catalano. Se fossimo stati agguerriti a cinque metri dalla nostra linea, se avessimo spezzato il loro slancio andando forte e mettendoli in secondo piano, avremmo detto che eravamo coraggiosi e coraggiosi in difesa, ma ecco qua…”

Inevitabilmente, con questo in mente, Franck Azéma non poteva che inveire contro alcune decisioni dei suoi giocatori, come questa mischia in cui Devaux è stato penalizzato (21°) mentre il suo mediano di mischia James Hall ha avuto tutto il tempo per estrarre la palla, preludio al momento clou del Lione che ha portato alla meta di Shvangiradze. Anche questo rigore concesso per una “scorta” evitabile davanti a Dupichot, e che ha permesso a Berdeu di allargare il divario (27°), o questi due palloni persi dietro fasi di conquista che hanno permesso a questo diavolo di Couilloud di pressare i catalani fino al 22′ metri (10, 36). “Non ci sono stati molti errori alla fine, Azéma acconsentì. È la storia di due o tre scelte, che sembrano dettagli ma che sono molto importanti quando le sommi in una partita”. “Attacchiamo bene la partita ma, in difesa, ci prova troppo facilmente, sospirò il mediano di mischia Tom Écochard. Affrontiamo troppo in alto e cediamo subito, dopo solo pochi minuti di gioco… Nel secondo tempo c’è stato un grande miglioramento, visto che non abbiamo preso un punto. Ma il danno era fatto”.

Tocchi di rigore sterili

Tanto più che, a differenza dei lionesi, i giocatori del Perpignan non sono riusciti a trovare la crepa nella corazza avversaria con ben quattro rigori inefficaci. Evidentemente un’area di lavoro poiché al di là della prima occasione sprecata (avanti sulla costruzione del maul), è con due fastidiosi palloni portati che si chiude l’incontro, mentre domani la vittoria sembrava a portata di mano. “Rafforza la delusione, sentivamo che c’era spazio per fare altrocontinuò Écochard. Alla fine è stato un disastro, con questa maul che avanzava ma che finiva in touch…” “Abbiamo avuto due occasioni di palla portata nel primo tempo sulle quali non abbiamo segnato, stessa cosa nel secondo, mentre i lionesi hanno preso le loro due occasioni nel primo periodo, ha riassunto Azéma. La differenza è lì. Questo è ciò che dobbiamo affrontare e migliorare nelle prossime settimane”. Per compiere finalmente questo passo, che permetterà ai catalani di respirare un po’ più facilmente…

Senegal

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