Una via d’uscita per gli juniores dell’Olympique de Genève

Una via d’uscita per gli juniores dell’Olympique de Genève
Una via d’uscita per gli juniores dell’Olympique de Genève
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Una soluzione sta emergendo per i 300 giovani dell’Olympique de Genève (OG), questa squadra di calcio che la Città ha espulso dalle sue strutture comunali di Varembé, a causa di una contabilità discutibile. Le squadre di bambini e adolescenti potranno gareggiare “sotto una bandiera neutrale” (un po’ come gli atleti russi ammessi alle Olimpiadi) durante il secondo turno dei vari campionati, che inizierà a marzo. Questa sorta di “Team Varembé”, indipendente dall’OG, sarebbe gestito dal Comune. Questo ha nominato un agente esterno per questo compito.

Il portavoce della Direzione municipale della Sicurezza e dello Sport, Cédric Waelti, conferma questo esito “transitorio” fino alla prossima estate, comunicato martedì al club. Copriremo le spese amministrative, gli arbitri e gli allenatori. Gli Allievi potranno così continuare ad allenarsi sugli stessi campi e negli stessi orari. Gli allenatori che lo desiderano potranno continuare a prendersi cura delle proprie squadre. La sfida ora è avvisare tutti i genitori. “Contiamo sulla piena collaborazione dell’Olympique de Genève per promuovere questo trasferimento; e invitiamo i genitori a contattare il nostro dipartimento sportivo”.

Il presidente dell’Associazione calcistica cantonale di Ginevra (ACGF), Pascal Chobaz, indica che in realtà l’organismo è d’accordo a registrare le attuali squadre junior OG nei suoi campionati regionali e sotto una bandiera neutrale. “Non sono a conoscenza del merito della controversia tra la società e il Comune e non ho mai avuto accesso agli atti del fascicolo. Non devo commentare. Detto questo, stiamo cercando di aiutare entrambe le parti a trovare una soluzione che preservi gli interessi di tutti i giovani”.

L’Olympique de Genève, invece, non vuole sentir parlare di una simile opzione. “Né io né il comitato ne abbiamo discusso con la città”, spiega il presidente, Khalid Chagna. Non è il caso di entrare nella questione prima che i tribunali si siano pronunciati. Il Comune conosce il nostro avvocato, non deve far altro che contattarlo”. Il club, infatti, contesta davanti alla Camera amministrativa la revoca del sussidio in natura che fino ad allora gli era stato assegnato, vale a dire l’utilizzo dello stadio municipale di Varembé, del valore di 80.000 franchi.

La reazione del legale del club

L’avvocato del club, Me Romain Jordan, ha così reagito: “Il club ha presentato ricorso e continua le sue attività. Il Comune ha inoltre sospeso le operazioni volte al recupero del materiale. Gli atti dell’avvocato pagato dal Comune (ndr: l’agente esterno) vengono compiuti senza mandato e anche se la decisione non è esecutiva. Sorprende questo desiderio di imporre a tutti i costi una decisione che tuttavia viene contestata”.

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