Patrik Laine ha sfruttato al meglio le sue forze sin dal suo ritorno in campo.
Non sempre gli andrà bene, ma l’esterno canadese sta facendo quello che gli viene chiesto da quattro partite: segna e dà energia al vantaggio numerico.
Proprio ieri, nella vittoria per 3-2 del CH, Laine ha segnato un goal in power play. Diventa tutto un’abitudine.
Casualmente, il canadese ha ottenuto tre vittorie in partite in cui Laine ha trovato il fondo della rete e una sconfitta quando non ha segnato. Quindi riesce chiaramente a fare la differenza.
Diventa rapidamente il favorito del pubblico. Soprattutto quando dice che non si divertiva così da anni.
Ma quello che mi piace di Laine è la sua onestà davanti ai media. Non so se reggerà, ma da quando è tornato è molto trasparente. Pensiamo in particolare alla sua prima partita, quando disse che “non ce l’aveva” pur essendo lui la prima stella.
E pensiamo alla sua intervista d’intervallo di ieri. In sostanza ha detto che non gli importava segnare perché la sua preoccupazione era il fatto che il canadese avesse giocato un periodo pessimo.
E ha ragione: è stata dura.
In effetti, il CH è fortunato ad aver affrontato i Ducks e non un club migliore. Altrimenti il CH sarebbe stato mangiato intero… e forse non avrebbe ricevuto il regalo di Natale anticipato. #ButOfKirbyDach
Ma torniamo a Laine.
Quello che sento è che nello spogliatoio canadese può essere se stesso. Forse questo non era il caso a Winnipeg e chiaramente non si sentiva del tutto a suo agio a Columbus.
Ma a Montreal è diverso.
Juraj Slafkovsky, a questo proposito, ha giustamente ricordato che Laine, in panchina, è un ragazzo che fa davvero ridere. Dice cose divertenti che non sono correlate e fa ridere Slavf.
Si vede chiaramente che sul ghiaccio il trio composto da Slafkovsky, Dach e Laine non è perfetto. Ma finché Laine continuerà a segnare con un uomo in più, riuscirà a camuffare le debolezze del club.
Magari non da lì per riportare indietro il canadese #DansLeMix, d’altronde, ma…
Ma non è stato solo Patrik Laine ad attirare l’attenzione durante la partita. Dopotutto, anche se in questi giorni si parla principalmente del finlandese, non c’è solo lui in questa squadra.
Cosa ricordo della partita che il canadese finì per vincere davanti ai suoi tifosi al Bell Centre?
1. Kirby Dach e Juraj Slafkovsky non hanno giocato una partita perfetta (cosa che non accade spesso di questi tempi), ma Dach ha comunque approfittato di un regalo del portiere avversario per segnare.
Non trovava il fondo della rete dal 26 ottobre e chiaramente, anche se era un gol facile, era una bella sensazione. La proverbiale scimmia che aveva trovato rifugio sulla sua schiena fu gettata in tribuna.
2. Samuel Montembeault ha fermato 27 dei 29 tiri diretti contro di lui oltre a tenere il forte nella sparatoria. Cercava la terza vittoria a dicembre e la nona in questa stagione.
Da quando ha saputo che il Team Canada gli aveva creato un posto, ha fermato il 94,4% dei tiri che ha ricevuto e ha concesso in media 1,72 gol a partita.
3. Lane Hutson ha fatto la storia con un punto nella sua settima partita consecutiva. Per un debuttante di Flannel sulla linea blu, questo è niente di meno che un record di franchigia.
Ma ciò che impressiona è il suo gioco sempre più completo.
4. Kaiden Guhle ha combattuto. E abbiamo avuto un’ulteriore prova del fatto che gli appassionati di hockey amano le battaglie. Non è che abbiamo bisogno di ulteriori prove, però.
E’ piaciuto anche ai suoi compagni. E con buona ragione.
5. La difesa del CH è più stabile di prima. Vedere cinque difensori (Arber Xhekaj, Mike Matheson, David Savard, Lane Hutson e Kaiden Guhle) avere un certo successo ha senza dubbio un ruolo da svolgere.
Lo Sceriffo, non possiamo biasimarlo molto di questi tempi.
Prolungamento
Il canadese oggi non si allenerà. Sarà una giornata di riposo per tutti e da domani la società preparerà a margine della visita dei Pinguini per la partita di giovedì.
Non sapremo quindi se Jake Evans, infortunatosi durante i supplementari, avrà bisogno di cure. Probabilmente avremo i dettagli domani.