Domenica i Granati hanno attraversato tutti gli umori. Forza, desiderio, maestria, frustrazione, gioia. Ma sempre con una qualità incrollabile in mente. Quello del lavoro collettivo…
Servette, una squadra unita
Per diverse stagioni molti giocatori sono passati dalla prima squadra. Spesso reclutati per gestire la casa e guidare i più giovani, tutti mostravano doti di leadership. Frick, Routis, Clichy, Rouiller, Stevanovic, Cognat, Severin, Imeri, Mbabu, Ondoua, Kutesa, Crivelli… L’elenco potrebbe ovviamente essere ancora più lungo.
Alcuni sono andati in altre terre, ma la maggior parte è ancora qui. Come Yoan Severin che ha dovuto faticare davvero tanto per ottenere minuti di gioco e poi diventare un titolare indiscutibile. Tutto il contrario di un Cognat o di uno Stevanovic che al loro arrivo avranno ricevuto le chiavi del gioco servettiano.
Una certa idea di gioco
È stato con Alain Geiger che il team ha iniziato a padroneggiare davvero la materia. Era nella Challenge League e la squadra era stata costruita per la promozione al livello successivo. Un Servette stabile nel gioco e nelle idee, la voglia di padroneggiare tutti gli elementi che portano alla vittoria e una promozione quasi logica. Ma sappiamo bene che le teorie non portano ad alcuna certezza di risultato… Solo che al Servette, se l’individuo è importante, è soprattutto il collettivo ad essere portato avanti e una certa idea di stabilità.
Weiler, il grilletto
È arrivato il momento di René Weiler in panchina. Un allenatore esigente che non ha fatto fronzoli. Giocherà solo chi aderirà al progetto, senza alcuna restrizione. Alcuni giocatori ne pagheranno il prezzo. Questione di profili, qualità individuali o mentalità…
Una forza lavoro costruita è costruita per le prestazioni collettive, il sacrificio di sé, il desiderio di lavorare per il proprio compagno di squadra. Uno spirito di squadra che unisce fiducia e lavoro, con questa eccezionale vittoria in Coppa di Svizzera contro il Lugano a coronare la stagione. Una drammaturgia che forse non avrà mai eguali, perché quello che abbiamo vissuto il 2 giugno è stato senza tempo, quasi mistico.
Incontra il terzo tipo
In questa stagione René Weiler ha guadagnato terreno ed è Thomas Häberli a guidare la SFC. Il bernese ha lavorato in continuità con i suoi due predecessori che hanno potuto contare ciascuno su una filosofia di gioco e di lavoro per raggiungere il successo.
Thomas Häberli segue la sua strada, la strada che ha tracciato per portare il Servette al successo. Ciò che è davvero rassicurante per noi tifosi è che i valori del lavoro del club sono ormai ben radicati nella mente di tutti. Solidarietà, rispetto, voglia di lottare su ogni pallone per costruire pietra su pietra i futuri successi. La vittoria di domenica scorsa è una di queste. Ce ne saranno ancora tanti altri, ma l’atteggiamento dimostrato di fronte alle avversità da parte della squadra, dello staff e del pubblico è stato ammirevole.
Ci sono successi che costruiscono una stagione, sulla quale possiamo continuare a costruire per progredire ancora e ancora. Sempre con una sola idea in mente: il sacrificio di sé.
Giuliano Karembeu