Calcio Algeria – Nasser Al khelaifi e il suo gruppo BeIn Sports scatenano un’enorme controversia in Marocco sulla pirateria dei canali.
Il gruppo qatariota beIN Sports ha lanciato un’importante battaglia legale contro la pirateria televisiva in Nord Africa, prendendo di mira in particolare le società di telecomunicazioni accusate di facilitare la trasmissione illegale dei suoi contenuti tramite piattaforme IPTV.
Secondo recenti statistiche, oltre l’80% delle famiglie marocchine consuma contenuti sportivi e di intrattenimento tramite mezzi illeciti. Di fronte a questa realtà allarmante, beIN Sports ha ottenuto una notevole vittoria in Tunisia, dove un tribunale ha ordinato alla società MyTek di cessare la vendita di dispositivi IPTV utilizzati per accedere illegalmente ai suoi canali.
La questione assume una piega delicata per il Marocco, dove le indagini avrebbero rivelato che il paese è una delle principali fonti di pirateria nella regione. Questa osservazione mette in imbarazzo Fouzi Lekjaa, membro del comitato esecutivo della CAF, sebbene abbia affermato che il Marocco rispetta gli accordi di trasmissione esclusiva firmati con beIN Sports e l’Unione Africana di Calcio. Tuttavia, le accuse indicano tolleranza, o addirittura coinvolgimento, delle istituzioni marocchine in queste pratiche.
Queste azioni legali riflettono il fermo desiderio di beIN Sports di proteggere i propri diritti esclusivi. Il gruppo mira a inviare un messaggio chiaro ai pirati e alle piattaforme illegali, sottolineando l’importanza del rispetto della proprietà intellettuale e dei diritti di trasmissione.
La pirateria rimane un problema endemico nella regione MENA (Medio Oriente e Nord Africa), con un uso diffuso di mezzi illegali per accedere agli eventi sportivi. Nonostante queste sfide, beIN Sports sta intensificando i propri sforzi per contrastare questa tendenza e preservare la vitalità del settore dei media sportivi, essenziale per le emittenti, i proprietari di contenuti e i diritti televisivi a livello globale.
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