L’attaccante Luiz Henrique, che ha ereditato il numero 7 indossato prima di lui dai mitici Garrincha e Jairzinho, è stato l’eroe di questa partita con uno scenario completamente folle, aprendo le marcature (35°) e provocando il rigore trasformato da Alex Telles che ha permesso al Botafogo di condurre 2-0 all’intervallo (44°).
Il cileno Eduardo Vargas ha ridotto il punteggio per l’Atlético subito dopo l’intervallo (47esimo), ma Junior Santos ha messo fine alla suspense nei minuti di recupero (90esimo +7). Il Botafogo appartiene alla holding Eagle Football, la società del miliardario americano John Textorproprietario anche delOlimpico Lione in Francia, Crystal Palace in Inghilterra e Molenbeek in Belgio.
L’imprenditore vede così uno dei suoi club vincere un titolo importante per la prima volta, dopo aver investito 70 milioni di dollari in questa stagione per rafforzare la rosa del club di Rio de Janeiro, appena passato in prima divisione quando lo ha acquistato nel marzo 2022.
E il Botafogo può ancora realizzare una doppietta favolosa: la squadra è in testa al campionato brasiliano a due giornate dalla fine. Quanto basta per esorcizzare definitivamente la disillusione della scorsa stagione, quando gli sfuggì il titolo nazionale dopo essere stato avanti fino a 13 punti in testa alla classifica. L’Atlético Mineiro, dal canto suo, vede la sua contromossa bloccata da un titolo di Copa Libertadores, dopo quello vinto nel 2013 con la stella Ronaldinho.
Egemonia brasiliana
In uno stadio Monumentale dai colori bianconeri, i colori delle due squadre, i nervi erano a fior di pelle, sotto gli occhi dell’ex numero 1 del tennis mondiale Novak Djokovic, che ha consegnato il trofeo prima del calcio d’inizio. La partita è iniziata nel peggiore dei modi per il Botafogo, quando il centrocampista Gregore ha alzato il piede altissimo e ha raggiunto con i ramponi il volto dell’argentino Fausto Vera. Cartellino rosso diretto, dopo meno di 30 secondi di gioco!
Hulk ha subito cercato di sfruttare la superiorità numerica dell’Atlético, con due colpi di mulo respinti dai guanti di John (8°, 11°). Ma il Botafogo non si è arreso, segnando due gol in rapida successione prima dell’intervallo, grazie al nazionale brasiliano Luiz Henrique.
L’attaccante del Betis Siviglia, che presto potrebbe approdare all’OL, altro club della galassia Textor, apre le marcature con un tiro dalla sinistra che viene respinto male dalla difesa avversaria. Poi è stato atterrato in area dal portiere Everson, lasciando che l’ex terzino dell’FC Porto Alex Telles trasformasse il rigore.
Stordito prima dell’intervallo, l’Atlético ritrova slancio al rientro dagli spogliatoi, grazie ad un gol di testa su corner di Eduardo Vargas, appena entrato. Il cileno ha avuto due occasioni per pareggiare a fine partita, ma alla fine è stato Junior Santos ad avere l’ultima parola per mandare il Botafogo in paradiso.
Questa quarta finale 100% brasiliana in sei anni ha dimostrato ancora una volta l’egemonia del Paese cinque volte campione del mondo nelle ultime stagioni nella C1 sudamericana. Dal passaggio alla finale a partita unica nel 2019, tutte le edizioni sono state vinte da squadre brasiliane.