L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha rivelato giovedì che Iga Swiatek, numero 2 del mondo, era risultata positiva a una sostanza vietata, ma il quattro volte vincitore del Roland-Garros ha comunque ricevuto solo una breve sospensione.
Sospesa prima fino al 2026 per una positività agli US Open 2022 e un’anomalia sul suo passaporto biologico, Simona Halep, dal canto suo, ha visto il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) ridurre la sanzione nel marzo 2024 a nove mesi, che gli ha permesso di tornare in tribunale.
“Mi chiedo perché una tale differenza di trattamento e di giudizio? Non riesco a trovare e non credo che possa esserci una risposta logica”, ha lamentato la giocatrice in un lungo messaggio pubblicato in rumeno sul suo account Instagram.
“Non può che trattarsi di cattiva volontà da parte dell’ITIA, l’organizzazione che ha fatto di tutto per distruggermi nonostante l’evidenza. Voleva distruggere a tutti i costi gli ultimi anni della mia carriera”, assicura.
“Ho sofferto, sto soffrendo e forse soffrirò sempre per l’ingiustizia che mi è stata fatta. Com’è possibile che in casi identici accaduti più o meno nello stesso momento l’ITIA abbia approcci completamente diversi a mio discapito?
“Ho perso due anni di carriera, ho perso tante notti insonni, pensieri, ansie, domande senza risposta… ma ho avuto giustizia. Si è scoperto che si trattava di una contaminazione e che (l’anomalia nel mio) passaporto biologico era una pura invenzione”, dice il rumeno, titolato al Roland-Garros nel 2018 e a Wimbledon nel 2019.