Un Rally del Giappone positivo per il team Chazel

Un Rally del Giappone positivo per il team Chazel
Un Rally del Giappone positivo per il team Chazel
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Tra le tante strutture installate nel parco assistenza attorno al Toyota Stadium in Giappone, quella del Chazel Technologie Course è stata acclamata dagli spettatori. Oltre alla Clio Rally3 di Ghjuvanni Rossi e Kylian Sarmezan, è stata soprattutto l’Alpine A110 Rally RGT ad attirare l’attenzione. La vettura guidata da Armand Fumal e dal suo copilota Jules Escartefigue era unica, nuova e soprattutto aveva una delle decorazioni più originali in campo. Ai suoi lati c’erano infatti la carpa Koi e il drago Ryu, attori di una leggenda molto famosa nel paese del Sol Levante. Con il coinvolgimento di Alpine Japan, la famiglia Chazel, rappresentata da Louis (il figlio) e Victoire (sua sorella), ha organizzato questa operazione per far conoscere questa vettura agli appassionati della disciplina. L’Alpine viene venduta in Giappone, ma non è mai stata vista prima nei rally. Vista la prestazione del pilota belga, non ci sarebbe da stupirsi se l’anno prossimo ci fossero altri esemplari al via.

Giocando nell’Alpine da poco più di 3 anni, Fumal ha esordito in questo girone. Ritenendo che il terreno non fosse del tutto tagliato per la A110, il 55enne belga ha gestito bene la sua gara, accettando di “sacrificare” alcune PS troppo complicate (SS2/5) prima di alzare la voce su tratti più difficili a suo piacimento . Non passando inosservata nel look e nella livrea, la moderna Berlinette vinse anche nella categoria due ruote motrici. “ Possiamo ritenerci soddisfatti di questa partecipazioneha spiegato Louis Chazel pochi minuti prima di salire sul podio con i membri della sua squadra. Abbiamo avuto una buona settimana con le operazioni sul posto e poi una gara senza preoccupazioni. Stiamo già iniziando a vedere cosa sarà possibile fare l’anno prossimo. »

Ghjuvanni Rossi ha potuto constatare che il rally è popolare in Giappone (Foto: Nikos Katikis/DPPI)

Rossi mal ricompensato

Dopo le partecipazioni a Monte-Carlo, Portogallo, Sardegna e Cile, Ghjuvanni Rossi è venuto alla scoperta del Giappone. Il pilota di Bastia non era troppo disorientato. “Funziona come in Corsica”, ha riso prima di partire. D’altra parte, in termini di grip, non c’entra niente. Qui scivola molto di più. » Al contrario di Diego Dominguez, campione WRC3 del 2024, gli Habs avevano un buon riferimento con cui confrontarsi. Il suo inizio di gara è stato promettente, essendo stato in testa alla categoria fino alla PS5. Poi è rimasto a contatto con il paraguaiano chiudendo venerdì a soli 2” di distacco. Sabato meno cruento Rossi ha perso tutte le sue possibilità per un problema all’alternatore (PS15). Tornando alla gara di domenica, ha tenuto a vincere 4 delle 5 prove speciali domenica per tracciare un bilancio positivo di questa trasferta dove il 24enne avrà ancora maturato esperienza.

Per la squadra con sede a Saint-Hippolyte-du-Fort (Gard), questa partecipazione è stata un successo e il resto è già in cantiere con diversi equipaggi attesi per il Monte-Carlo (23-26 gennaio).

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