La Federcalcio inglese (FA) si è posta un obiettivo numerico per diversificare lo staff tecnico delle nazionali, in un Paese dove il basso numero di allenatori neri ha suscitato critiche.
Molti giocatori neri hanno successo nel calcio inglese, ma pochissimi hanno l’opportunità di diventare allenatori in seguito. Questo è, in sostanza, ciò che gli ex calciatori d’Oltremanica hanno rimpianto negli ultimi anni. Martedì scorso, la Federcalcio inglese (FA) ha annunciato di voler diversificare l’organico delle sue nazionali, a cominciare dalla squadra A maschile guidata dal tedesco Thomas Tuchel.
La FA vuole che almeno il 25% dei membri dello staff delle sue squadre maschili lo siano “nero, asiatico, misto o di altra origine etnica” entro il 2028, e punta idealmente al 30%. Si tratta di un aumento rispetto alla cifra attuale del 19%. Gli ex calciatori inglesi, tra cui i nazionali Les Ferdinand e Sol Campbell, si stanno battendo in questa direzione. Secondo uno studio della Black Footballers Partnership (BFP), il 43% dei giocatori della Premier League sono neri.
Influenzate anche le selezioni femminili
“Lottare contro la discriminazione è una delle nostre ambizioni fondamentali. Continueremo a unire il calcio per affrontare questo problema sociale”ha affermato Mark Bullingham, amministratore delegato della FA. Quest’ultima desidera inoltre rafforzare la diversità etnica nei suoi team femminili, puntando ad aumentare dal 4% al 15% entro il 2028, e aspira a femminilizzare ulteriormente il personale in questione.
L’Inghilterra ha perso la finale di Euro 2021 contro l’Italia a causa dei rigori sbagliati di Bukayo Saka, Marcus Rashford e Jadon Sancho. I tre giocatori, Saka in particolare, sono stati poi vittime di numerosi attacchi razzisti sui social network. Una situazione che scandalizzò il mondo del calcio inglese.
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