“Devo tutto, e ora anche di più, allo Stade Malherbe”

“Devo tutto, e ora anche di più, allo Stade Malherbe”
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Nicola Claich

Pubblicato il

21 novembre 2024 alle 6:56

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L’uscita dal tunnel D’Ornano, questo venerdì 22 novembre 2024 in occasione del ricevimento di Rodez, non sarà solo una metafora di Jean-Marc Branger. “Sarà molto dura dal punto di vista emotivo”, anticipa con un sorriso il capo dell’unità di prestazione dello Stade Malherbe Caen.

Una cicatrice mai chiusa

Quando emergerà sul prato, gli ultimi momenti vissuti ai margini di questo stadio, con la tuta della SMC in spalla, torneranno sul suo volto il 15 maggio 2021. La gioia estatica dopo Rigore di Benjamin Jeannot che ha offerto ai Malherbistes una presa quasi inaspettata, contro il Clermont (2-1), unita al dolore di sapere che il suo destino era segnato. Fine del contratto, fineun’avventura di 17 anni iniziò nel 2005 quando Franck Dumas, su consiglio di un certo Frédéric Petereyns, chiamò il portiere del Gueugnon per occuparsi preparazione fisica della squadra.

Anche se sappiamo che fa parte del lavoro, non siamo mai pronti a non avere più un lavoro.

Jean-Marc Branger, preparatore fisico dell’SM Caen

Lasciare il club è stato uno “strappo” la cui “cicatrice non si è mai rimarginata”. Naturalmente, Jean-Marc Branger ha seguito Patrice Garande al Digione durante la stagione 2021/22. Il duo ha avuto alcuni tocchi per rilevare i club, ma nessuno è andato a buon fine. “Da un giorno all’altro si passa dal lavorare 70 ore settimanali al nulla. Ti alzi la mattina e ti chiedi come trascorrerai la giornata. È complicato. E nel calcio ti dimentichi presto ».

Al Pôle emploi, fuori dalla bolla del calcio

Naturalmente, Jean-Marc Branger è riuscito a rimanere nel circuito grazie a la mano tesa di Laurent Guyot, allenatore di Annecy. “Sono venuto da lì, sono tornato a vivere lì. Ma mia moglie è rimasta a lavorare a Caen, non è stato facile. Non ero lontano dalla depressione “. Soprattutto perché in casa tutto gli ricorda lo Stade Malherbe. I poster delle 17 stagioni trascorse in azzurro e rosso, le maglie collezionate in quasi vent’anni…

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Solo in Savoia, il preparatore atletico si divide tra gli spazi della FCA, dove dà una mano, su base volontaria, allo staff del Guyot, i suoi pochi hobby e gli incontri con il suo consigliere al Pôle emploi.

La parte più difficile è stata quando mi hanno detto che avrei trovato un lavoro nel settore alimentare. Dovevamo iniziare a pensare a fare qualcosa di diverso dal calcio. Ma non so fare altro…

Jean-Marc Branger, preparatore fisico dell’SM Caen

Indicando disoccupato a 57 annis, l’uomo che “ha fatto tante corse” Nicolas Seube capisce che è “difficile trovare lavoro dopo una certa età”. Ma scopre anche situazioni molto più drammatiche del suo. La realtà sociale del Paese la si affronta in faccia, al punto da avere talvolta le lacrime agli occhi.

Ho conosciuto persone che avevano dedicato 30 anni della loro vita alla propria azienda e che si sono ritrovate disoccupate, racconta l’uomo che poteva contare su chi lo circondava per andare avanti. Alcuni hanno tentato il suicidio e hanno trascorso del tempo in psichiatria.

Jean-Marc Branger, preparatore fisico dell’SM Caen

“Nel calcio non ci rendiamo conto che viviamo in una bolla, fuori dalla società”, continua. Ora posso capire cosa stanno passando i ragazzi della Michelin o della Valeo”.

“I dipinti portavano ancora la mia scrittura”

Quanto basta per mettere le cose in prospettiva e apprezzare ancora di più la telefonata ricevuta qualche settimana fa. All’altro capo della linea, Gérard Precheuril nuovo direttore tecnico dell’SM Caen, gli spiega il progetto della nuova gestione del club. “Era esattamente quello che stavamo facendo in quel momento.” In 24 ore fece di nuovo le valigie, diretto in Normandia. E ritrova i suoi amici, “Nico (Seube), Manu (Lepresle), Fred (Petereyns)”, e perfino, in un ufficio nello spogliatoio, “i dipinti di Veleda che portavano ancora la mia scrittura! È un vero miracolo, non avrei mai pensato di tornare. »

Venerdì, all’uscita dal tunnel D’Ornano, chiuderà Jean-Marc Branger una pausa di tre anni e riprendere il filo della sua storia. Della sua vita. “Quelli furono anni fantastici con Jean-François Fortin. Devo tutto, e ora anche di più, allo Stade Malherbe”.

Lega 2, 14a giornata SM Caen – Rodez, venerdì 22 novembre (ore 20), Stadio D’Ornano.

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